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Fatti e misfatti

La prima pagellona al mercato dell’Atalanta: puntiamo su Sportiello

Il nostro Luciano Passirani giudica il mercato nerazzurro a meno di tre settimane dalla chiusura delle trattative. Tra promossi (tanti) e bocciati (solo uno, a dir la verità), spicca anche il 7 di Sportiello che nuovo non è ma che potrebbe essere il via libera decisivo per la cessione di Consigli, sacrificabile al posto di Bonaventura.

di Luciano Passirani

Una minaccia oppure una promessa. Lo avevo anticipato. A meno di un mese dalla chiusura del mercato estivo vale la pena di dare uno sguardo agli arrivi in casa Atalanta, con tutte le attenuanti della preparazione ancora discutibili, accompagnati da test come quello con lo Spezia che hanno comunque un valore relativo. Quello del calcio d’agosto. Come le pagelle.

SPORTIELLO, VOTO 7 – Se serve è pronto. Si vede anche quando subentra nella mezz’ora finale con lo Spezia. Non solo para i rigori come al "Bortolotti", ma dimostra di dominare l’area con la disinvoltura di un veterano. I centimetri, ben 185, sono una garanzia. Consigli, se non parte Bonaventura, diventa sacrificabile al Dio dei cucuzzi. Un altro Pelizzoli forse è già tra noi.

ZAPPACOSTA, VOTO 7 – Colantuono insiste nel proporlo. E pure nel riprenderlo con ripetuti schiamazzi appena affiorano delle indecisioni giovanili, soprattutto dalla parte della di lui panca. Fu così anche con il primo Jack Bonaventura, i Percassi gliene sono grati, ora sono pronti a riempire la cassa. Sembra pronto all’esordio nella serie maggiore. Faccia gli scongiuri. Anche Nica fu titolare tutto il calcio d’agosto della scorsa stagione, salvo poi sparire. Si ricordi fino alla noia che la serie A non è quella cadetta. Rimane un mistero l’ingaggio del rumeno Nica, quando disponevamo già di Zappacosta. Solo una perdita di tempo e di soldi.

DRAME’, VOTO 5 – In Chievo–Inter della stagione scorsa mi aveva impressionato per la potenza delle discese e per come metteva la palla in mezzo all’area. Merito della difesa dell’Inter? Non c’è traccia di quel Dramè nei sessanta minuti visti contro lo Spezia. Preferisco pensare all’attenuante della preparazione. Non voglio ricordare che è arrivato a costo zero. Sia il benvenuto il rifiuto di Brivio a fare la valigia.

BIAVA, VOTO 7 – Se penso a Yepes al Mondiale mi chiedo perché Biava non abbia scovato qualche nonno colombiano. Gli avrebbe rubato maglia e fascia di capitano. Sarà dura lasciarlo in panca. L’unico limite gli viene dalla mamma che lo ha partorito destro. Visto che tra i centrali a disposizione anche Stendardo è tale e pure Benalouane, non vorrei che a salvarsi sarà il mancino Cherubin visto finora. A meno che Colantuono non voglia andare contro corrente e rischiare due centrali con lo stesso piede.

CHERUBIN, VOTO 6- – In coppia con Stendardo, quasi certo titolare e solo a partita già avanzata, innesca i dubbi che anche Colantuono sembra avere. Se l’ex-bolognese è questo meglio pensarci fin d’ora. Lo aspettiamo più convincente o più allenato.

D’ALESSANDRO, VOTO 6.5 – Dovrebbe in prospettiva prendere il posto di Jack Bonaventura. Anche nel diventare vittima sacrificale degli improperi tipici di Colantuono. Gli vanno bene un paio di colpi di tacco che gli conviene riproporre quando sarà titolare inamovibile. Non erano nel dna del Cola calciatore, figurati se li può digerire da un carneade che si affaccia alla serie A.

BOAKYE, VOTO 6.5 – Mezzo punto in più per il gol realizzato anche contro lo Spezia. Provato al fianco di un Denis a corto di preparazione, dimostra di non disprezzarne la compagnia. Si impegna più di tutti. Ha predisposizione al dialogo con il compagno di reparto, che giustifica ora l’arrivo di Bianchi il quale ha caratteristiche diverse: per ora, infatti, non sembra potere agire da prima punta.

BIANCHI, VOTO 6 – Ce l’ha fatta a tornare a Bergamo. Deve ringraziare killer Mandorlini che senza troppe buone maniere lo liquidò permettendogli di farsi un ricco conto in banca, mi auguro in un istituto bergamasco, visti i nostalgici richiami alla terra d’origine. Il tutto grazie alle escursioni in Inghilterra al City, alla Lazio, al Torino e buon ultimo ad accompagnare il Bologna in serie B. Riesce a farci credere che pur di tornare si è dimezzato lo stipendio da un milione di euro che l’amico Zanzi gli garantiva sotto le due torri. La curva ci crede e dimentica le sue esultanze con le maglie del Toro e del Bologna. Non avvenne così per il povero – si fa per dire – "Bobone" Vieri che almeno ci ripagò con un gol da meta campo e con una certa Melissa Satta a tifare in tribuna. Che la sua moneta si chiami gol. L’impegno non mancherà di certo. Bentornato.

GRASSI, VOTO 7 – Un quarto d’ora a rilevare Carmona. Mentre speravamo di vedere Gagliardini o Spinazzola. I compagni gli concedono una punizione dal limite. Segno di fiducia. Dimostra di saperci fare. Balzato alle cronache per aver dato del "vu’ cumprà" a un avversario, si è rifatto la faccia frequentando gli spogliatoi dei servizi sociali. Cosa che il candidato alla presidenza della federazione, Tavecchio, non ha ritenuto di fare ottenendo comunque l’appoggio della società Atalanta (VOTO 5), ribadito domenica con un comunicato ufficiale.

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