Revocare l’adesione al progetto di accoglienza dei profughi sottoscritto dalla passata amministrazione: è la richiesta della Lega Nord di Albino, vincitrice delle ultime elezioni insieme al candidato sindaco Fabio Terzi, ora primo cittadino. Il documento politico è stato presentato durante l’ultimo Consiglio comunale e sottoscritto dal capogruppo del Carroccio Manuel Piccinini insieme ai colleghi consiglieri Sara Carrara, Maria Rosa Cassader e Vincenzo Ciceri. La dura presa di posizione anticipa solo di poche ore la battaglia che la Lega Nord si prepara a lanciare contro l’autorizzazione ad accogliere alcuni profughi alla Cà Matta di Sorisole, di proprietà del Parco dei Colli.
“Come gruppo Lega Nord desideriamo farte la seguente comunicazione riguardante la recente richiesta da parte del governo centrale di “leale collaborazione nella fgestione dell’emergenza profughi agli enti locali” – si legge nel documento presentato in Consiglio -. Una leale collaborazione che il governo trasforma in una leale sottomissione per l’ente locale quando si tratta di elaborare, congiuntamente, proposte per far fronte al taglio dei trasferimenti. Dal 2011 i Comuni non hammo mai smesso di occuparsi anche dei problemi legati alla gestione dei profughi. Nell’accordo sottoscritto i primi di luglio presso la conferenza Stato Regione si è individuato il “Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati” per far fronte all’emergenza. Si tratta di un sistema basato sulla creazione di una rete territoriale volta a garantire non solo vitto ed alloggio ma avente come scopo l’inserimento socio economico del richiedente protezione internazionale. Questo strumento si sta rivelando inidoneo a fronteggiare l’emergenza soprattutto vista la recente decisione del governo di assegnare alla Lombardia ulteriori 1800 profughi. Una decisione fuori da qualsiasi logica considerato che in Lombardia la rete Spar ne può assorbire al massimo 900. Un intervento concreto per la nostra comunità albinese lo possiamo fare: revocare la delibera di Giunta comunale con la quale aderivamo al progetto di accoglienza di clandestini e profughi”.
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