“Come fa a non sentirsi minacciata una persona a cui è stato effettuato un processo pubblico?”. E' l'attacco di Claudio Salvagni, uno dei due legali insieme a Silvia Gazzetti di Massimo Bossetti, il carpentiere 44enne di Mapello in carcere da due settimane con la pesante accusa di aver barbaramente ucciso Yara Gambirasio.
Lunedì mattina, all'uscita dalla procura di Bergamo, Salvagni ha parlato con i numerosi giornalisti presenti: “Per voi la sentenza è stata già scritta. Tutti l'hanno già condannato, e radio-carcere altrettanto. E' una persona provata, sa di avere contro il mondo, e nonostante tutto giura sulla sua innocenza e ci chiede di far di tutto per dimostrarla”.
Sempre nella mattinata di lunedì 30 giugno il pool difensivo ha ufficializzato la decisione di rinunciare al ricorso al Tribunale del riesame e di fatto a chiedere la scarcerazione del loro assistito. Quindi per ora Massimo Giuseppe Bossetti resta in carcere.
“Continuiamo a credere nella sua innocenza, si tratta di una strategia difensiva: non vogliamo svelare ora le nostre carte, cercheremo di dimostrare in dibattimento quelle che sono le spiegazioni alternative date dal nostro assistito alle accuse degli inquirenti”.
Intanto i due avvocati hanno nominato i propri consulenti in vista dei rilievi che si terranno martedì a Parma, nel comando del Ris, sull’auto e sul furgone del muratore in carcere dal 16 giugno. Si tratta di Sarah Gino, docente all’università di Torino e che fa parte del laboratorio di scienze criminalistiche del dipartimento di anatomia, e Monica Omedei, del dipartimento di sanità della stessa università.
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