Poche immagini che confermano la presenza del furgone di Massimo Giuseppe Bossetti nelle ore della scomparsa di Yara Gambirasio. Tra le 17 e le 18 del 26 novembre 2010, nelle ore in cui Yara viene sequestrata e poi uccisa, il furgone del presunto assassino è nella zona di via Rampinelli a Brembate di Sopra, dove vive appunto la famiglia della vittima.
E' quanto emerge dal lavoro degli inquirenti che stanno ripassando al setaccio il materiale raccolto finora e dalle immagini registrate all'esterno della Veneto Banca. Un elemento che non collima con il racconto fornito dal manovale. Dalle immagini registrate all'esterno della Veneto Banca all'incrocio tra via Sorte e via Rampinelli spunta il furgone di Bossetti, che tra le cinque e le sei del pomeriggio del 26 novembre 2010 percorre le stesse strade di Yara.
E proprio alle 17.30, come risulta dalla denuncia dei genitori ai carabinieri, Yara esce per andare al centro sportivo: percorre 700 metri poco illuminati e scarsamente trafficati, svolta a sinistra in via Morlotti e poi a destra in via Locatelli, dove si trova la palestra.
Secondo la ricostruzione degli investigatori "il muratore è lì. Vede Yara, la segue e l'attende fino a che, poco dopo le 18.30, esce dal vialetto della polisportiva, quindi la carica sul suo mezzo".
C'è anche un elemento in più: l'ultima telefonata di Bossetti è delle 17.45, quando chiama il cognato e datore di lavoro Osvaldo Mazzoleni con cui sta lavorando al cantiere di Palazzago, poi il silenzio fino alle 7.34 del mattino dopo. "Il telefono era scarico" aveva affermato nell'interrogatorio nel quale Bossetti ha fornito una ricostruzione dei suoi movimenti di quel 26 novembre.
Ma la sua versione non collima con le immagini del suo furgone a Brembate proprio nell'ora della scomparsa e del delitto di Yara.
commenta