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Bergamo

I Gambirasio, i Guerinoni e i Bossetti: tre famiglie lacerate dal caso Yara fotogallery video

Tre famiglie distrutte dall'omicidio di Yara, la ginnasta 13enne di Brembate di Sopra, scomparsa e uccisa il 26 novembre 2010. I Gambirasio, la famiglia della giovane vittima da sempre blindata nel silenzio. I Guerinoni, la moglie e i tre figli di Giuseppe, l'autista di Gorno, che scoprono di essere parenti di Ignoto 1, l'assassino di Yara. Infine, i Bossetti: la famiglia del presunto assassino della 13enne che rilasciano interviste e chiedono di tutelare la loro immagine.

Tre famiglie distrutte, lacerate, sotto i riflettori per il "Caso Yara": i Gambirasio, i Guerinoni e i Bossetti. Tre stili diversi nell'affrontare il dramma che li ha colpiti. I Gambirasio, mamma Maura e papà Fulvio, genitori di Yara, la ginnasta 13enne di Brembate di Sopra scomparsa e uccisa la sera di venerdì 26 novembre 2010.

Seppure stravolti e immersi nel dolore hanno affrontato, composti e misurati, il circo mediatico evitando le luci più indiscrete. Poche le parole rilasciate, centellinate per lanciare appelli: per chiedere di ritrovare Yara, per sollecitare il sostegno agli inquirenti, per affidarsi alla pietà della madre dell'assassino affinché si consegnasse alla Giustizia.

Richieste con poche immagini. Un canone ripetuto all'infinito e che ha scandito i tempi persino ai mass media.

Ci sono poi i Guerinoni. La moglie e i tre figli dell'autista di Gorno che scoprono dall'inchiesta su Yara che il loro congiunto, Giuseppe, autista di autobus scomparso all'età di 61 anni nel 1999 aveva avuto un figlio illegittimo fuori dal matrimonio. Un dolore nel dolore che affrontano con grande dignità. Seppure defilati, sono i protagonisti di primo piano in questa inchiesta. Consegnano materiale utile alle indagini, non si deve dimenticare che è grazie ad una marca da bollo sulla patente che si risale al Dna di Giuseppe Guerinoni.

Fanno molto di più.

Concedono che la salma del loro congiunto possa essere sottoposta ad un prelievo del Dna per non lasciare nulla di intentato in questa inchiesta. Affidano la loro scelta di non parlare ad un avvocato che in ogni occasione che il caso Yara torna alla ribalta chiede il rispetto per il loro dolore. Due famiglie lontanissime le loro, i Gambirasio a Brembate e i Guerinoni a Clusone, trincerate dietro silenzi che rimarcano il dramma che ha sconvolto il loro equilibrio familiare.

La terza famiglia che entra nel caso Yara e viene scombussolata dall'analisi del Dna sono i Bossetti di Terno d'Isola.

Ester Arzuffi, 67 anni, moglie di Gianni Bossetti – secondo la scienza – sarebbe la madre di Ignoto 1, l'assassino di Yara Gambirasio. Ignoto 1 ha un nome il 16 giugno 2014 dopo un'analisi del Dna: Massimo Giuseppe Bossetti, muratore 43enne di Mapello, frutto di un amore extraconiugale tra Ester Arzuffi e Giuseppe Guerinoni, l'autista di Gorno. L'inchiesta sulla morte di Yara entra in questa famiglia falciando i legami: la moglie di Massimo Giuseppe Bossetti, Marita Comi stringe la testa tra le mani e urla alla suocera: “Ester come hai potuto? Tu sapevi e hai distrutto le nostre vite”.

Ma Ester sfida la scienza, la Procura di Bergamo e l'opinione pubblica. Si affida all'avvocato Benedetto Maria Bonomo per difendere la sua immagine e ribatte: “I figli sono di mio marito”.

Il presunto killer di Yara ha una sorella gemella, Laura Letizia, che viene sottoposta al test del Dna. Anche per lei l'esito dell'esame non è facile: risulta essere figlia di Guerinoni e non di Gianni Bossetti che per 43 anni ha chiamato papà.

Il dolore ha effetti diversi e provoca reazioni ben distinte. 

Se i Gambirasio e i Guerinoni scelgono il silenzio, i Bossetti si prestano alla stampa. Ester Arzuffi rilascia interviste e si mette in posa per un servizio fotografico. La sorella Laura Letizia si concede a Matrix e risponde ai cronisti.

Se i colpi di scena rallentano il ritmo su questa “inchiesta pazzesca” - come l'ha definita il pm Letizia Ruggeri – ci pensano i personaggi a ritinteggiare il giallo dell'Isola, abbandonando quel discreto silenzio che esige la straziante morte di una ragazzina 13enne da parte di un orco.

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