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L'analisi

Il Mondiale di Tacchinardi Darmian che sorpresa, diamo fiducia ai giovani

Il terzino del Torino è una nota lietissima per la nostra Nazionale, un messaggio chiaro per tutto il calcio italiano: diamo spazio e fiducia ai giovani, ne hanno bisogno.

di Alessio Tacchinardi

E chi si aspettava una partita così bella? Di certo pochi, pochissimi. Del resto, sia l’Italia che l’Inghilterra nelle ultime amichevoli avevano dato una pessima impressione. Invece ecco quello che non t’aspetti: una partita bella ed equilibrata, vivace e ricca di emozioni. Peccato per l’umidità che ha frenato uno spettacolo che, forse, poteva anche essere maggiore.

Gli azzurri mi sono piaciuti moltissimo, senza nulla togliere a un’Inghilterra che non ha affatto demeritato. E scegliere un migliore, dopo la partita di sabato notte, è davvero difficile. Forse, su tutti, merita una menzione speciale Darmian, che ha fatto il suo debutto Mondiale con una scioltezza e una serenità incredibili. La sua sicurezza, la sua determinazione e la sua voglia di fare devono essere un messaggio forte e chiaro a tutto il movimento calcistico italiano: diamo fiducia ai nostri giovani, lanciamoli, facciamoli crescere giocando e non mandandoli in prestito in questa e in quella squadra. Darmian è la testimonianza della qualità del nostro calcio. Non ci sono più i soldoni per comprare i campioni? Benissimo, buttiamo dentro i giovani. E fidatevi, ce ne sono.

Vogliamo parlare poi di Pirlo? Che giocatore, ragazzi. Di un talento e di un’intelligenza finissime. Questo, secondo me, giocherà fino a quarant’anni, sempre con questa classe. Nei minuti finali era cotto – si vedeva benissimo – eppure riusciva a sfornare giocate d’altissima scuola. Come faceva è un mistero.

Ma se devo proprio dirla tutta, a me l’esperimento del doppio playmaker Pirlo-Verratti non è piaciuto molto. Anzi. Se penso poi che in campo c’era anche De Rossi, un altro che imposta, mi trovo costretto a bocciare la scelta di Prandelli. Perché tre così, insieme, alla fine finiscono per pestarsi i piedi. Molto meglio Thiago Motta, se proprio vogliamo mettere un centrocampo di classe e quantità. L’ex Inter, almeno, fa legna e toglie a Pirlo la preoccupazione di dover correre troppo, evitando così di far arrivare il nostro più grande fuoriclasse con la lingua a terra al 90′. Prandelli, secondo me, questo l’ha notato.

Dopo le prime giornate credo che sia presto per dare dei giudizi definitivi. Ma, per quanto visto finora, devo dire che la squadra che più mi ha impressionato è stata l’Olanda: gli Orange hanno fame, e si vede. Al contrario della Spagna che mi è sembrata stanca e appagata. Occhio poi a due formazioni sottovalutate dalla critica come Cile e Colombia, possono essere le sorprese del Mondiale. Mentre il Brasile non mi ha affatto impressionato: se gli togliamo Neymar diventa una squadra normalissima. E poi, quanta pressione devono affrontare ogni giorno Thiago Silva e compagni? Dubito che riusciranno a conviverci fino alla fine.

E l’Italia? Beh, la nostra Italia ha i suoi bei limiti. Ma il Mondiale è una maratona e come tale va affrontato chilometro per chilometro. E il nostro inizio è stato soddisfacente.

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