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L'incontro

Grande Guerra 100 anni dopo Tre punti di vista storici sulle origini del conflitto

Venerdì 13 giugno nella sede di via Tasso 7 le associazioni “Alle radici della Comunità” e “Torquato Tasso” organizzano un incontro sulle origini della Grande Guerra che vedrà la presenza di 3 storici ben conosciuti dalle nostre parti: Roberto Chiarini, Virgilio Ilari e Marco Cimmino.

La storia non è un segmento, come la raffigura la tradizione giudaico-cristiana: non è neppure un cerchio, in cui gli eventi si ripetano ad intervalli regolari, come se l’immaginavano i Greci. Se dovessimo rappresentare la storia, probabilmente, potremmo utilizzare la metafora del “Cubo di Rubik”: una sorta di complicato rompicapo architettonico, pieno di variabili e di costanti, in perenne antagonismo tra loro, oppure in perfetta e delicatissima armonia. La storia, insomma, è una realtà complessa, mutevole, plastica: bene diceva Benedetto Croce, quando sosteneva che la storia è tutta contemporanea.

Lo stesso possiamo dire dei grandi fenomeni epocali, dei mutamenti, delle esplosioni e delle implosioni demografiche, delle migrazioni, delle ecatombi, di cui la nostra storia è gravida. La Grande Guerra fu uno di questi fenomeni: uno dei più recenti, ma anche uno dei più sconvolgenti, tanto da lasciare tracce indelebili nella memoria dell’umanità.

Si sono spesi fiumi d’inchiostro per cercare di descrivere la prima guerra mondiale: storici ed economisti, politici e geografi, fisici e psicologi, hanno dedicato milioni di pagine a questo conflitto, che fu tanto nuovo, tanto inimmaginato, da divenire per tutti “la Grande Guerra” per antonomasia. Questo benchè, solo vent’anni dopo, ne sia scoppiata un’altra, ancora più sanguinosa e totale.

Eppure, la parola si è quasi sempre dimostrata inadeguata, esile, debolissima, nel cercare di descrivere l’indescrivibile: nello sforzo di raccontare una memoria irraccontabile. Nei reduci vi fu una specie di pudore: la paura, forse, di dover descrivere orrori tanto abnormi da risultare incredibili. Perciò, la storia della Grande Guerra, nonostante il lavoro di tanti studiosi di vaglia, ci appare ancora lacunosa: mostra, ad un secolo esatto dal suo inizio, la necessità di ulteriori indagini, di analisi operate con altri strumenti che non le tabelle, le statistiche, le proiezioni.

Un piccolo contributo a questa continua ricerca del vero storico, viene da un’iniziativa congiunta di due associazioni culturali bergamasche: “Alle radici della Comunità” e “Torquato Tasso”. Venerdì prossimo, infatti, alle 20, 45, presso la sede di via Tasso 7, a Bergamo, si terrà un incontro sulle origini della Grande Guerra, che vedrà la presenza di tre storici ben conosciuti dalle nostre parti: Roberto Chiarini, Virgilio Ilari e Marco Cimmino. Tre punti di vista e tre angoli di ricerca diversi, per cercare di dare una fisionomia aggiornata ed attendibile ai giorni cruciali che segnarono lo scoppio del primo conflitto mondiale e il suicidio della vecchia Europa.

Un’occasione, soprattutto, di uscire dai soliti luoghi comuni sulle cause e gli equivoci che diedero il via alle ostilità. Il Centenario della Grande Guerra a Bergamo rischia, infatti, di venire celebrato soltanto con iniziative di scarso spessore culturale, di scarsissima ricaduta e di taglio decisamente artigianale, com’è accaduto per il 150° della proclamazione del regno d’Italia: viceversa, si dovrebbe trattare di un’occasione preziosa di riflessione e di ricerca.

La serata di venerdì 13 vuole muoversi proprio in questa direzione: un’occasione da non perdere per sentire parlare di storia, una volta tanto, da chi della storia ha fatto la propria professione.

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