Vicino agli 81 anni (da compiere il prossimo 30 giugno) Piero Busi continua a battere record su record: l’ultima tornata elettorale lo ha riconfermato sindaco a Valtorta, dove ha raccolto 114 voti dei 148 votanti e amministra dal 1960.
“Quando ho iniziato era molto più facile fare il sindaco rispetto al giorno d’oggi – commenta Busi – Si instauravano rapporti più umani ed era la politica che piaceva a me. Ora invece se qualcuno ha un colore diverso dal tuo nemmeno ti parla: non è la mia filosofia, io non guardo al partito ma alla persona, se è valida e disponibile al dialogo”.
Un primato irraggiungibile quello di Busi alla guida di un Comune “con una sola parentesi dal 2004 al 2009 – come lui stesso puntualizza con orgoglio – ma solo perchè la legge mi impediva di infilare il terzo mandato consecutivo”.
Ma quello di “longevità” non è il solo record al quale il sindaco del paese dell’alta Val Brembana tiene particolarmente: “Di record ne ho battuti tanti – ammette – ma ce n’è uno che nessuno mette mai in evidenza: in Consiglio Comunale ogni singola delibera è sempre passata all’unanimità”.
Ora i valtortesi gli hanno affidato nuovamente l’incarico: “Affronto allegramente e con serenità questa nuova sfida, non potrebbe essere altrimenti, ormai ci sono abituato – scherza Busi – Finchè le forze mi reggono vado avanti, questo è il mio concetto di vita. E quando ho qualche problema mi affido sempre alla Provvidenza che mi sa dare tutte le risposte che mi servono”.
Ancora una volta nessuno ha “osato” sfidare il sindaco dei record e il diretto interessato ha ben in mente il motivo: “Forse la mia figura è troppo pesante – commenta – Chi si candida a sindaco sa che la battaglia da fare sarebbe contro ‘il Busi’”.
Sul primo provvedimento del nuovo corso da adottare, la risposta del sindaco di Valtorta è sorprendente: nessuna opera o servizio promesso, bensì un obiettivo molto più nobile.
“La prima cosa da fare adesso è coinvolgere totalmente i giovani nell’amministrazione e prepararli a raccogliere il testimone: in questi 5 anni dovranno essere accompagnati e dovrò fargli capire cosa significa essere alla guida di un paese”.
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