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Politica

Tensione nei 5 Stelle, Movimento a rischio spaccatura

Il Movimento 5 stelle rischia di spaccarsi sull'espulsione dei dissidenti che avrebbero usato i media "promo domo loro" come ha detto l'ex portavoce Lombardi. Ma questo sarebbe solo l'ultimo episodio sul quale esponenti e cittadini non si trovano d'accordo.

Il Movimento 5 stelle rischia di spaccarsi sull’espulsione dei dissidenti che avrebbero usato i media "promo domo loro" come ha detto l’ex portavoce Lombardi. Ma questo sarebbe solo l’ultimo episodio sul quale esponenti e cittadini non si trovano d’accordo. Così come era successo qualche giorno fa, in occasione delle consultazioni con Matteo Renzi, dove molti avevano criticato l’atteggiamento di chiusura del leader Grillo. I cittadini avranno tempo di votare fino a questa sera per l’espulsione di Orellana, Campanella, Battista e Bocchino, ma gli esponenti parlamentari sono già pronti a transitare verso il gruppo misto. Se tutti gli espulsi si mettessero insieme ci sarebbero i numeri per formare un nuovo gruppo parlamentare al Senato. Nel ‘day after’ l’assemblea congiunta che ha deciso l’espulsione di quattro ‘dissidenti’, un piccolo terremoto sembra scuotere l’M5S del Senato. Altri senatori avrebbero annunciato, nel corso della riunione che si sta svolgendo in Senato, l’intenzione di presentare le dimissioni. Fra loro, secondo quanto si apprende, Monica Casaletto e Cristina De Pietro. I colleghi parlamentari, secondo quanto si apprende ancora, stanno cercando di farli desistere dall’intendimento nel dibattito che si dovra’ forse concludere a breve; alle 16 riprendono i lavori dell’Aula di Palazzo Madama. All’ordine del giorno, la discussione generale sulla proroga delle missioni all’estero, senza votazioni.  I 4 senatori sotto giudizio di espulsione da parte della rete si difendono con un video postato su youtube e sulle loro pagine Facebook. In tre minuti espongono la loro versione dei fatti. Luis Orellana, ad esempio, sottolinea che i "gruppi territoriali non ci hanno mai sfiduciati con un voto assembleare, ne’ nel caso mio a Pavia ne’ nel caso di Palermo". La presunta sfiducia da Palermo, continua Fabrizio Bocchino, arriva da una minoranza di iscritti al meet up, per di piu’, mi spiace dirlo, parenti e conviventi dei deputati della Camera". Per Lorenzo Battista il capo d’imputazione e’ molto debole: "se anche avessimo detto una cazzata, e’ normale espellere per il reato di cazzata?". Anche Francesco Campanella obietta: "siamo il Movimento della democrazia diretta e non possiamo neanche dire che qualcosa poteva essere fatta meglio, ma stiamo scherzando?

Grillo sul blog ha commentato così il risultato del voto: «Non capisco le motivazioni ideologiche (dei quattro senatori, ndr): “Grillo non si fa mai vedere, Grillo dall’alto, il blog di Casaleggio”. Queste sono c…e, non sono motivazioni ideologiche. Adesso deciderà la rete, spero che deciderà e confermerà il verdetto della assemblea, così noi siamo un pochino meno ma molto, molto più coesi e forti. Abbiamo una battaglia: dobbiamo vincere le europee e le vinceremo». Parole che evidentemente hanno ulteriormente acceso gli animi. A rincarare la dose arrivano poi anche le parole del fedelissimo Alessandro Di Battista: «Io ho visto in queste 4 persone, sistematicamente, da mesi, e in modo organizzato la logica del dolo, la malafede, il sabotaggio di tutte le grandissime battaglie che abbiamo portato avanti come gruppo».

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