Si sa quando inizia, non si sa mai quando finisce. La valutazione ambientale strategica della Nuova Gamec in via Rovelli è partita mercoledì 15 gennaio e quando di mezzo c’è una pratica così importante non si può avere certezza sui tempi. “L’obbiettivo è arrivare all’adozione del piano nella primavera 2014 – commentava tre mesi fa l’assessore all’Urbanista Andrea Pezzotta. Le previsioni sono destinate ad allungarsi. Quando i tecnici avranno pronunciato il loro responso il progetto potrà essere discusso in commissione e infine in Consiglio comunale. Che dovrà dare il timbro finale al dono da 4,5 milioni di euro della Fondazione Banca popolare di Bergamo. Nemmeno donare un’opera da milioni di euro è così facile quando di mezzo ci sono norme da rispettare, piani e burocrazia. Rispetto all’ipotesi iniziale infatti è stato necessario un cambio di rotta procedurale. La galleria non è più standard qualitativo, ma pura e semplice donazione. Le opere collegate, dovute per legge, saranno solo viabilistiche. Fatti due conti, la Nuova Gamec potrebbe essere conclusa a fine 2016 salvo intoppi e problemi legati all’allestimento (il caso Accademia Carrara dovrebbe essere servito a non ripetere errori).
I dubbi di tutte le forze politiche, compresa una parte del centrodestra, è legata alla posizione della nuova pinacoteca. Via Rovelli è vicina a quartieri periferici della città, slegata al percorso museale previsto nel piano di governo del territorio che definisce fondamentale il recupero delle caserme Montelungo e Colleoni. Quella proposta dalla Fondazione Banca Popolare di Bergamo sembra però essere l’unica soluzione. Motivo che ha convinto il centrodestra a riallinearsi. “La procedura è stata istruita necessariamente in variante – spiega Pezzotta -. La Vas ha i suoi tempi, ma l’importante è fare passi avanti”.
Il centrosinistra rimane scettico. Lo spostamento della galleria di arte moderna in via Rovelli non ha mai convinto. “Rinnoviamo il nostro invito all’Amministrazione Tentorio – spiaga Nadia Ghisalberti, capogruppo e candidata del Patto civico alle primarie del centrosinistra – : ci pensi bene prima di cancellare la naturale vocazione culturale dell’area, smantellando di fatto quel prezioso unicum composto dalla Pinacoteca, dall’Accademia, dalla Gamec e da un sistema di spazi verdi (Orti San Tomaso, Parco Suardi, Parco Marenzi) che costituirebbe una nuova centralità urbana di primaria importanza e bellezza per Bergamo". Anche Giorgio Gori, candidato Pd alle primarie, nel commentare il progetto studiato per Montelungo e Colleoni, si chiede se non sia possibile un passo indietro sul trasferimento: “Il progetto è migliorabile riguardo al dimensionamento della porzione destinata ad attività culturali. 2.700 mq sono troppo pochi per accogliere la Gamec (qualora fosse ancora possibile un ripensamento riguardo alla sua nuova destinazione) o un’altra istituzione culturale del livello che Bergamo necessita e merita”.
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