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Il caso

Nuovi guai a Stezzano La piscina fa acqua, mutui milionari da pagare

Nuovi guai per l’amministrazione guidata dal sindaco Elena Poma, travolta dallo scandalo che vede protagonista la funzionaria Loredana Zenca. Venerdì sera è stato convocato un Consiglio comunale in cui verrà trattato un altro tema spinoso: la gestione della piscina.

La piscina di Stezzano fa acqua da tutte le parti e il Comune inizia a pagare i mutui. Nuovi guai per l’amministrazione guidata dal sindaco Elena Poma, travolta dallo scandalo che vede protagonista la funzionaria Loredana Zenca, accusata di aver sottratto 900 mila euro dalle casse del Comune. Le indagini proseguono dopo l’interrogatorio in cui la dipendente comunale ha attaccato il primo cittadino e l’assessore al Bilancio Ezio Riva.

Venerdì sera è stato convocato un Consiglio comunale in cui verrà trattato un altro tema spinoso: la gestione della piscina. La società che ha firmato la convenzione, la General Sogisport, è fallita a febbraio 2013 e anche l’azienda subentrata “non ha confermato la propria disponibilità a concretizzare l’operazione” (come si legge nella delibera che verrà presentata in Consiglio).

Il vero problema sono i mutui con la banca sottoscritti dal primo gestore: 6 milioni e 907 mila euro. Chi deve pagare? La convenzione firmata nel 2004 dall’amministrazione Lega Nord parla chiaro: “Nel caso in cui il concessionario non dovesse far fronte agli impegni con l’istituto mutuante la convenzione perde ogni effetto di legge e l’opera, in qualunque stato di esecuzione, sarà acquisita al patrimonio del Comune, senza nulla dovere alla società. Se la ATI concessionaria dovesse essere posta in liquidazione o cessare la sua attività formale o sostanziale, la presente convenzione si risolve di diritto e il Comune di Stezzano prenderà la piena proprietà dell’immobile”.

L’amministrazione ha già iniziato a pagare. Il Consiglio, oltre a dare il via libera alla risoluzione della convenzione, è chiamato a ratificare la variazione di bilancio del 30 novembre che contiene circa 170 mila euro relativi a mutui mai pagati dalla società che gestiva l’impianto. Il Comune si ritrova così con una piscina difficile da gestire internamente e con milioni di mutui da pagare. “In relazione alle scelte che questo ente dovrà assumere in merito alla titolarità ed alla gestione dell’impianto sportivo natatorio, da cui conseguire le risorse per far fronte alla fidejussione prestata – si legge nella delibera che dovrà essere approvata venerdì sera – l’accollo del mutuo alle condizioni proposte alle condizioni proposte dall’istituto di credito risolta ipotesi vantaggiosa in quanto consenti di evitare l’esborso per interessi di mora e diu preservare le caratteristiche originarie del mutuo, condizioni più convenienti a quanto oggi riscontrabile sui mercati finanziari”.

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