Il Senato uruguayano ha approvato in via definita un progetto di legge storico, quello che prevede che lo Stato si farà carico della produzione, distribuzione e vendita della marijuana. La norma è stata approvata dopo una lunga giornata di dibattito con i soli voti del Fronte Ampio – la coalizione di sinistra che governa il Paese -, mentre i partiti all’opposizione hanno provato a dire "no" fermandosì però a 13 voti contrari contro i 16 favorevoli.
Il provvedimento prevede la creazione di un Istituto di regolamentazione della cannabis che avrà il compito di concedere le licenze ai privati per la coltivazione delle piante da parte di singoli (massimo sei piante a testa), associazioni di consumatori (massimo 45 soci e 99 piante) e produttori industriali. I coltivatori venderanno la marijuana attraverso una rete di farmacie autorizzate, per un massimo di 40 grammi al mese a persona. Il prezzo fissato è di un dollaro al grammo, circa il 30% in meno del costo chiesto oggi dai venditori illegali.
Ma l’Uruguay non diventerà la nuova metà per la consumazione delle droghe leggere: la neonata legge istituisce infatti il divieto di vendita ai minori di 18 anni e agli stranieri.
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