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L'inchiesta

Stezzano, non solo gioielli Dalle casse comunali spariti 900 mila euro

Nel materiale sequestrato dalla Guardia di Finanza all’ufficio ragioneria del Comune di Stezzano gli ammanchi ammonterebbero a circa 900mila euro. Una voragine ben più ampia dei 130 mila euro in gioielli acquistati con i 44 bonifici della responsabile del settore, Loredana Zenca 56 anni ancora in carcere, e delle somme versate al comandante della polizia locale Kenrich Kavanagh. Un fiume di soldi sfuggito anche ai controlli del revisore dei conti, Beatrice Mascheretti, commercialista, nel 2009 candidata per la Lega Nord a sindaco di Zanica.

I conti non tornano. E non per il patto di stabilità o per i mancati trasferimenti dello Stato.

A Stezzano i soldi dalle casse comunali uscivano a fiumi.

Quanti sono? Secondo indiscrezioni dal materiale sequestrato dalle Fiamme Gialle si tratterebbe di una somma che farebbe tremare le fondamenta del municipio: 900 mila euro.

Denari che mancano all’appello e che sarebbero usciti tutti proprio dal portone principale e ufficiale: quello dei bonifici bancari. Tutto parte da quei 130mila euro in gioielli pagati con 44 bonifici bancari dalla responsabile di settore, Loredana Zenca, 56 anni, dal 2 novembre in carcere in via Gleno.

Poi sono emersi i bonifici bancari per il comandante della polizia locale, il 44enne di origini australiane Kenrich Kavanagh. In crisi economica, alle prese con il mutuo della casa, aveva trovato in Zenca l’aiuto per i suoi problemi.

Ma nel quadro dei dettagli si aggiunge anche Gian Angelo Monticelli, 63 anni, falegname di Lurano. Aveva fornito il Comune di Stezzano per degli arredi nel 2011, poi però Zenca fece degli acquisti personali per sé, per la sorella e pure per il figlio: chi pagava era però sempre il Comune.

In municipio si dicono tutti basiti. A cominciare dal sindaco, la leghista Elena Poma: “In queste settimane, le indagini della Magistratura e della Guardia di Finanza sono proseguite parallelamente agli accertamenti svolti dal Comune e si è manifestata una situazione molto più grave di quanto inizialmente appariva, non solo dal punto di vista quantitativo, ma anche per quanto riguarda i soggetti coinvolti, nei cui confronti verranno assunte le iniziative necessarie”.

La domanda che molti cittadini si pongono è come sia stato possibile per la responsabile del settore finanziario sottrarre tanto denaro beffando i controlli? Il primo controllo doveva avvenire all’interno di quell’ufficio. Tra i colleghi che redigono mandati e chi li invia alla banca.

Possibile che Zenca, dipinta come una severa risparmiatrice – pare facesse riciclare la carta della calcolatrice – potesse poi avere questa doppia personalità che la spingeva ad acquisti folli con i soldi dei contribuenti? Si dice che Zenca seguisse personalmente questi pagamenti.

E i controlli? Spettano al revisore dei conti che proprio qualche giorno fa è stato ascoltato dagli inquirenti. Dal 10 luglio 2009 il revisore dei conti a Stezzano è Beatrice Mascheretti, 55 anni: l’ha incaricata il rinnovato Consiglio comunale (con l’astensione delle opposizioni, leggi la delibera) dopo aver liquidato i tre precedenti revisori: Diana Pasquale Presidente del Collegio, Marco Bettinelli e Nicoli Pasquale.

Mascheretti, in quota Lega Nord, è stata candidata sindaco per Carroccio e Pdl al Comune di Zanica proprio nella tornata di quell’anno.

Il mese prima, infatti, nelle elezioni del 6 e 7 giugno, aveva raccolto 1.639 voti, ma era stata sconfitta dalla lista civica guidata da Giovanni Aceti.

Era Beatrice Mascheretti a dover controllare quei mandati di pagamento, circa 5 mila, che il Comune di Stezzano emette ogni anno: il controllo affidato al revisore dei conti avviene a campione.

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