• Abbonati
Fiba cisl

Disdetta del contratto Bancari in sciopero contro l’Abi il 31 ottobre

I bancari hanno scelto la “giornata del risparmio” il prossimo 31 ottobre per proclamare lo sciopero contro l’Abi (Associazione bancaria italiana) che ha disdetto il contratto. In bergamasca incroceranno le braccia circa 7 mila dipendenti di una quarantina di istituti di credito.

Gli sportelli delle banche rimarranno chiusi in occasione della giornata del risparmio in calendario il prossimo 31 ottobre. Lo hanno deciso i sindacati di categoria, la Fiba Cisl Bergamo, che ha annunciato lo sciopero per l’ultimo giorno del mese di ottobre, alla vigilia del ponte di Ognissanti.

Dopo 13 anni torna uno sciopero nazionale dei bancari, anche se le condizioni di fare banca oggi sono diverse: Bancomat e home-banking continueranno ad operare. Lo sciopero è stato proclamato contro la disdetta da parte dell’Abi, l’Associazione bancaria italiana, del contratto nazionale dei lavoratori bancari, del rischio di chiusura del fondo per il mancato adeguamento e per il sistema di fare credito.

Alla Casa del Giovane a Bergamo, nella mattinata di martedì 8 ottobre, si è dato appuntamento il direttivo della Fiba Cisl di Bergamo che ha spiegato le ragioni della scelta. All’incontro erano presenti Simona Angioletti segreteria Fiba-Cisl Bergamo; Giordano Alborghetti, Segretario Responsabile Fiba-Cisl Bergamo; PierPaolo Merlini segreteria regionale Fiba-Cisl Lombardia; Roberto Fumagalli e Luca David e Mauro Rovaris della segreteria Fiba-Cisl Bergamo.

“Con la mobilitazione e lo sciopero del 31 ottobre prossimo – afferma PierPaolo Merlini della segreteria regionale Fiba-Cisl Lombardia – metteremo al centro non solo la difesa del contratto nazionale disdettato dall’Abi a dieci mesi dalla sua scadenza, ma rilanceremo anche la necessità di adeguare il fondo dei bancari che è stato preso a modello dal ministro Fornero e che oggi rischia di scomparire”.

Il fondo dei bancari, rimarcano i sindacalisti della Fiba Cisl, ha permesso a migliaia di lavoratori in esubero di essere accompagnati alla pensione senza pesare sui conti pubblici. La serrata degli sportelli delle banche vuole essere anche un monito ai banchieri a rivedere un sistema di gestire gli istituti di credito.

“Se le banche non torneranno a fare credito alle imprese questo Paese non si risolleverà ed uscirà dalla crisi – dichiara Giordano Alborghetti, segretario responsabile Fiba-Cisl Bergamo –. Per questo chiediamo di intervenire per tagliare le retribuzioni dei manager. Abbiamo bisogno di rivedere la gestione del credito e del risparmio perché sia più trasparente e finalizzata a sostenere piccole e medie imprese e famiglie”.

Lo sciopero sarà unitario e sarà preceduto da una serie di iniziative, a metà ottobre ci saranno gli attivi unitari delle Rsa in tutte le regioni e dal 17 al 30 ottobre le assemblee nei luoghi di lavoro. “Con questa mobilitazione chiediamo l’attenzione di tutti i cittadini, abbiamo istituti di credito che si definiscono vicini al territorio, chiudono con utili e vanno bene ma poi non assumono. Dobbiamo invertire la rotta per mettere un freno alla disoccupazione giovanile che c’è anche nella nostra provincia – conclude Mauro Rovaris, della segreteria Fiba Cisl Bergamo –. Quella del 31 ottobre deve essere una mobilitazione capace di parlare direttamente al Paese, dobbiamo tornare ad avere banche più vicine al territorio e che riaprano i rubinetti del credito per far ripartire gli investimenti, la crescita e l’occupazione”.

 

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI