Nega. Nega di aver partecipato alla rissa di domenica sera sulla provinciale 91 a Chiuduno in cui sono rimasti gravemente feriti a terra due connazionali. Nega di sapere che l’uomo a terra al quale stava prestando i soccorsi la dottoressa Eleonora Cantamessa fosse il fratello Kumar Baldev, 32 anni, padre di quattro figli che viveva a Gorlago, e che lui, Vicky Vicky, operaio indiano di 25 anni, ha investito e ucciso con un’auto lanciata a folle velocità. Il puzzle della rissa e del duplice omicidio di Chiuduno (leggi qui la dinamica) rimane con diverse tessere ancora da posizionare. Questo spiega il silenzio degli inquirenti che per tutta la giornata di martedì si sono trincerati dietro il silenzio e hanno ammesso di trovarsi di fronte a un’indagine complessa.
IL GIALLO DELLA GOLF
Secondo diversi testimoni che hanno assistito alla rissa e al pestaggio di due indiani domenica sera alle 22.30 sulla provinciale 91 a Chiuduno, a colpire sarebbero stati quattro persone scese da un’auto, una Volkswagen Golf di colore grigio. Dopo il pestaggio l’auto si sarebbe allontanata per tornare dopo pochi minuti e a folle velocità si sarebbe scagliata contro Eleonora Cantamessa, il medico di Trescore, e Kumar Baldev, uno degli indiani feriti a terra uccidendoli. Vicky Vicky nel corso dell’interrogatorio nella caserma dei carabinieri di via delle Valli a Bergamo, lunedì 9 settembre, avrebbe negato di aver partecipato al pestaggio. Ma avrebbe confermato di essere alla guida dell’auto, la Golf grigia, di cui ha perso il controllo. "Non volevo investire nessuno e non sapevo che l’uomo a terra fosse mio fratello Kumar" avrebbe ribadito Vicky.
Si fa largo quindi l’ipotesi di una secondo Golf di colore grigio. Ma qualcosa non torna. Dalla Golf grigia erano scesi quattro indiani che avevano preso a sprangate due connazionali. Sulla Golf di Vicky, dopo l’impatto violento che ha ucciso la dottoressa Cantamessa sono scese quattro persone. Una coincidenza? Gli inquirenti stanno verificando, ma dalle riprese delle telecamere delle stazioni di servizio di benzina poste lungo il provinciale, non pare non sia stata identificata un’altra auto simile.
IL MOVENTE: FORSE IL TIFO SPORTIVO
I militari dell’Arma di Grumello e di Bergamo stanno analizzando ogni elemento raccolto, confrontano le diverse testimonianze e i racconti degli indiani coinvolti. All’origine della rissa degenerata ci potrebbe essere il tifo per il kabbadi, uno degli sport nazionali del Punjab.
"La comunità indiana è tranquilla, discreta e molto dedita al lavoro – affermano diverse persone – ma questo sport incendia gli animi. Una tifoseria violenta e accanita che li travolge".
In molti rammentano quando pochi anni fa in zona si disputò un torneo di kabbadi che finì tra scimitarre e inseguimenti. Ma anche questo potrebbe essere una sola tessera del complesso puzzle ancora tutto da ricostruire e al quale stanno lavorando incessantemente i carabinieri di Bergamo e il sostituto procuratore Fabio Pelosi.
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