• Abbonati
Proposta di legge

Pediatra ai figli d’immigrati Al Pirellone ci riprovano Tu cosa ne pensi?

Dopo la bocciatura della mozione che allargava il servizio pediatrico ai figli degli immigrati irregolari, presentata in Regione dal centrosinistra, la Lista Ambrosoli riapre la sfida, questa volta con una proposta di legge in cinque punti, sul fac-simile di quella friulana.

Dopo qualche settimana dalla bocciatura della mozione che allargava il servizio pediatrico ai figli degli immigrati irregolari, presentata in Regione dal centrosinistra, la Lista Ambrosoli riapre la sfida, questa volta con una proposta di legge in cinque punti, sul fac-simile di quella friulana, per rispettare quell’accordo stato-regione firmato nel dicembre 2012 che conteneva «indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Province autonome».

Nel testo: “e’ stato valutato il grado di adesione delle regioni alla normativa nazionale […] e’ necessario individuare, nei confronti di tale categoria di popolazione, le iniziative più efficaci da realizzare per garantire una maggiore uniformità nelle Regioni dei percorsi di accesso e di erogazione delle prestazioni sanitarie”.

Quel che si ripropone alla Giunta è l’assegnazione di un pediatra anche ai figli dei clandestini, visti i dati allarmanti presentati ieri in Commissione regionale Sanità dalla Naga, l’associazione di volontariato per gli stranieri immigrati di Milano. Il 41 per cento dei bambini non sono mai stati visitati da un medico e il 31 per cento sono stati visitati solo al Pronto Soccorso.

“La maggior parte di questi bambini è ordinariamente gestita al di fuori del sistema sanitario regionale, con una discriminazione nei loro confronti e, paradossalmente, anche con un aggravio dei costi” ha detto Umberto Ambrosoli in conferenza stampa “Confidiamo ora che questa proposta sia di stimolo a un rapido interessamento della Giunta, considerando anche le aperture sul tema confermate più volte dall’assessore alla salute Mantovani e le numerose prese di posizione delle associazioni e dei pediatri stessi”.

Le dichiarazioni dei medici cattolici italiani (AMCI) dopo la delibera consiliare scorsa, approvata dallo stesso presidente Maroni, sono state di indignazione: “in un Paese che si intende civile l’assistenza e la cura vengono prima di qualsiasi cosa, specie se si tratta di minori. Come medici e come cattolici non vogliamo venire meno al giuramento fatto da professionisti”, e hanno deciso per un assistenza gratuita ai figli dei clandestini.

Le risposte dal centrodestra: “lavoreremo a un progetto di legge scevro dalle ideologie, ma non potevamo approvare una mozione con aspetti parziali, politici e mediatici” commenta Stefano Carugo del Popolo delle Libertà, mentre dal carroccio arriva il rifiuto di Massimiliano Romeo “tutte le cure urgenti e essenziali sono già fornite dal sistema sanitario nazionale. La proposta di Ambrosoli creerebbe paradossalmente delle liste di proscrizione perché i pediatri, al contrario del pronto soccorso, sono obbligati a segnalare i clandestini.”

In coda al testo proposto dal Patto Civico di Ambrosoli (articolo quarto): “dall’attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”.

Viola Carrara

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
Generico
Bergamo
Centralino anticlandestini: la Lega lo vuole
Generico
Fini
“Norma che nulla ha a che fare con la lotta alla clandestinità”
Figli di clandestini
La polemica
Niente pediatri per i figli dei clandestini Maroni: “Giusto”, di’ la tua
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI