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Fatti e misfatti

Bianchi esclude Denis? Che peccato vedere Gabbiadini alla Samp

Trattiamo il ritorno del trentenne Rolando Bianchi, già quasi definito a gennaio. Non credo che ci accolleremo due ingaggi da un milione di euro ciascuno, considerando la presenza di Denis, quindi uno potrebbe escludere l’altro?

di Luciano Passirani

La settimana è stata ricca di notizie piuttosto interessanti a cominciare dalla scelta di Giancarlo Finardi quale vice responsabile del settore giovanile, con una ipoteca per sostituire in un futuro non troppo lontano il maestro Favini. Come a giugno in occasione della rinuncia a Butti, dopo quella di Perico, mi ero sentito in dovere di esprimere la mia preoccupazione, con questo senza avercela in particolare con nessuno, ora mi sento di affermare che la scelta pare azzeccata per il valore di Finardi, per una “ bergamaschicità “ recuperata e perché il buon Giancarlo dovrebbe perfettamente conoscere l’aria di Zingonia. Che non guasta. Inoltre Finardi non ha nulla da dimostrare nel lavorare sui giovani, la primavera degli anni 1999/2003 era sua. Vinse per tre volte consecutive la Coppa Italia. Scusate se tengo il ricordo. Dovrà comunque vendere cara la pelle e dimostrare la sua personalità, insomma farsi crescere la barba da cowboy per imporsi tra Zamagna e Marino, che lo vorranno fin troppo supino.

Mi hanno colpito le parole di Mino Favini in conferenza stampa: “ Tutti parlano dell’importanza del vivaio e poi non fanno che comperare giovani sudamericani quando hanno 17 o 18 anni. Noi preferiamo crescerli in casa “ Sono affermazioni importanti che delineano le strategie della società. Smettiamo quindi da ora in avanti di parlare di modello Udinese, che come sappiamo attua una politica diversa, di grande attenzione al mercato estero, Sudamerica in particolare. Mi rimane di conseguenza sempre il dubbio sulla diversa finalità dell’ attività di Beppe Corti, senza per questo mettere in discussione le sue doti. “Non possiamo creare dei fenomeni, ma buoni professionisti sì “ ha rincarato il maestro Favini, così il pensiero si sposta su Gabbiadini e sulla sua definitiva cessione. Non va a giocare in una grande, ma alla Sampdoria, squadra alla nostra portata, ma guidata da un allenatore che ha sempre creduto nei giovani. Delio Rossi sfiorò a Bergamo una salvezza incredibile, dopo che gli avevano venduto Pazzini a gennaio, lanciando ragazzini come Marco Motta, Capelli e Lazzari. E’ vero portiamo a casa dalla definitiva cessione complessivamente circa 10 milioni, anche Troisi da collocare, ma in pratica Gabbiadini non lo abbiamo quasi mai visto. Mi rimane l’amaro in bocca, ritorno alle parole di Favini e sento in giro che trattiamo il ritorno del trentenne Rolando Bianchi, già quasi definito a gennaio. Non credo che ci accolleremo due ingaggi da un milione di euro ciascuno, considerando la presenza di Denis, quindi uno potrebbe escludere l’altro? Non vorrei sempre fare la parte del contrario, ma qualcosa mi sfugge nelle scelte strategiche.

In settimana in una interessante intervista Paolo Acerbis , portiere dell’Albino-Leffe, squalificato fino a febbraio 2015 per avere partecipato a vendere più di una partita , sembra assolversi: “se non lo facevo io, l’avrebbe fatto qualcun altro”. Continuo a credere che solo le radiazioni, senza sconti, possano modificare questi modi di pensare e questi comportamenti nell’ambiente del calcio italiano. E preferisco non andare oltre. Per rimanere in casa Albino-Leffe la settimana ha riportato a casa anche Mindo Madonna, di nuovo sulla panchina dei seriani, dopo tre esperienze quasi fallimentari tra Piacenza, Livorno e Portogruaro non posso che sperare in un riscatto. Vero che per forza di cose costa poco , ancor meno di Pala che ha scelto Pavia per una questione di “ danè “. Che sia l’ennesima scommessa di Andreoletti ?

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