L’incapacità sopravvenuta di intendere e di volere non deve cancellare, oltre che la coscienza, anche il diritto all’identità e al rispetto dei propri principi, questo l’obiettivo della proposta di legge presentata alla Camera da Pia Locatelli e dai deputati socialisti sul testamento biologico. "Ognuno di noi ha il diritto di scegliere se e come curarsi – ha affermato Locatelli – ed è assurdo che questo diritto venga meno quando non si è più capaci di intendere. Chi non è più in grado di esprimere la propria volontà, infatti, finisce per sottostare a ciò che è ritenuto opportuno dal medico curante o da altri, senza che quanto abbia espresso quando era cosciente sia vincolante per gli operatori sanitari e per i familiari".
La proposta di legge in sintesi prevede che chi abbia espresso la propria volontà in materia di cure sanitarie in forma scritta, con data certa, e firma autenticata da due testimoni, possa vederla rispettata anche quando non sarà più in grado di esprimerla: "Attenzione – ha spiegato Locatelli -, non si tratta di eutanasia, ma semplicemente di consentire a tutti il diritto di scegliere. Così come il soggetto capace ha la possibilità di rifiutare ogni tipo di intervento medico sanitario, compresi l’alimentazione, l’idratazione o i mezzi di respirazione artificiali, allo stesso modo ciò deve essere consentito al paziente non più capace".
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