Pubblichiamo la risposta di Elena Carnevali, parlamentare del Partito democratico, all’elettrice di centrosinistra che ha scritto a Bergamonews per chiedere perché l’esponente del Pd abbandonasse il Consiglio comunale di Bergamo.
Spett.le Redazione
ho letto con attenzione la lettera di Laura Seguini, elettrice del Pd (e convinta sostenitrice di Matteo Renzi, come tiene a precisare) in merito alla mia permanenza in consiglio comunale “nonostante” il mio insediamento in Parlamento dal 15 marzo. Faccio parte della schiera dei candidati che si sono sottoposti alle primarie per il Parlamento, lo strumento di partecipazione che il Pd ha scelto per consentire ai cittadini di scegliere i propri candidati nonostante le liste bloccate imposte dalla legge elettorale vigente. Questo meccanismo, pur migliorabile, ha consentito anche a Bergamo agli elettori del Pd di scegliere le donne e gli uomini da inserire nelle liste per Camera e Senato. La mia elezione in Parlamento deriva da questo: dalla fiducia che oltre seimila cittadini hanno espresso nei miei confronti. Dal giorno dopo le politiche, ho sempre dichiarato che avrei fatto tre cose:
La prima: dimettermi da capogruppo e passare il testimone, cosa che è rapidamente avvenuta con l’elezione di Sergio Gandi a nuovo capogruppo a palazzo Frizzoni, decisione assunta da tutti i consiglieri comunali del Pd.
La seconda: rimanere in Consiglio il tempo strettamente necessario ad accompagnare il lavoro del gruppo nell’ambito di scadenze imminenti ed importanti, prima tra tutte l’approvazione del bilancio di previsione (approvato giovedì scorso), fino alla discussione sul futuro dell’aeroporto, che questa Amministrazione ha continuato a rinviare portandola all’attuale calendarizzazione del 22 luglio.
La terza: non smettere comunque di occuparmi di Bergamo, con lo stesso impegno che ho messo in oltre 13 anni della mia vita. Sono fortemente convinta che la nostra città, pur nella crisi economica e sociale che affligge il nostro Paese, abbia potenzialità enormi e non pienamente valorizzate: culturali, imprenditoriali, formative, di ricerca, di capitale umano e di innovazione sociale (a partire dalle esperienze fatte in questi anni in tanti quartieri).
Credo che Nicola Eynard, che ha condiviso tutto questo percorso dall’inizio, per le sue qualità personali (indipendentemente dalla sua appartenenza ad un’area o ad una corrente) meriti di entrare in Consiglio Comunale. Infine, ricordo che non percepisco alcuna retribuzione o indennità per l’attività scolta come consigliere comunale.
Per vincere le prossime elezioni amministrative c’è bisogno del Pd tutto intero, e anche di più. Come ho già detto tempo fa a Nicola, scaldi i motori e metta nel conto di dedicare alla città tanto tempo, lavoro ed energia!
Elena Carnevali
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