Un nuovo messaggio su Facebook, nuove foto e un appello accorato alle istituzioni così Alberto Calderoli vive il suo dolore dopo che la moglie Alessia sabato sera ha ucciso la loro figlia Elisa di 18 mesi con un coltello da cucina prima di suicidarsi.
"Non riusciro’ mai a perdonarmi per non essere riuscito ad aiutarti ad uscire dalla tua malattia – scrive Alberto alla moglie Alessia – e ritrovare la voglia di vivere e non so se potrò perdonarti per esserti portata via la meravigliosa creatura piena di vita che abbiamo creato insieme".
Poche ore e un nuovo messaggio: "A tutti voi che avete scritto porgo commosso i miei più sentiti ringraziamenti, non potete capire quanto tra le lacrime li stia apprezzando, quello che sento dopo decine di fratture ossee passate è un nuovo tipo di dolore devastante che non sono in grado di descrivere se non come un’onda che travolge all’improvviso e continua a ripetersi senza sosta, scevro da qualunque ansia o preoccupazione, non c’è antidolorifico che funzioni, non so se e quando finirà, ci vorrà probabilmente il suo tempo.
Capisco ancora di più ora quanto i propri bambini siano gioielli inestimabili vanno tutelati e io non ci sono riuscito. Da un anno e più ho fatto il mio umanamente possibile per aiutare Alessia e mi sono trovato davanti ad un sistema che non può intervenire in aiuto perché la persona che sta male, per una disfunzione chimica, quindi non in grado di capire che sta male, non può essere obbligata a curarsi, se non vuole lei (peccato solo che non possa volerlo). E’ semplicemente assurdo arrivare a questi eventi allucinanti per pensare che bisogna intervenire. Oggi ho ricevuto la lettera del sindaco che mi ha comunicato di essermi vicino e che se ho bisogno, riceverò aiuto: apprezzo il gesto, ma non restituirà la vita a nessuno, men che meno alla piccola meravigliosa e indifesa Elisa.
Potrò solo ricordarla incredibilmente piena di vita e curiosità, pura e allegra, se pur così piccola ha donato allegria e gioia ad ogni persona che l’ha vista ancora una volta ciao Eli, sogni d’oro".
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