Non sono alghe, né mucillagine, né il cattivo funzionamento degli scarichi fognari, a causare la maxi chiazza sul lago d’Iseo è stato qualcosa d’altro. Sono i primi esiti delle analisi effettuate dai tecnici dell’ARPA, impegnati dallo scorso mercoledì sulle acque del Sebino.
Ora si vagliano dunque altre ipotesi, la prima della quali collegherebbe la chiazza del lago alla frana di Sonico. Per questo motivo l’amministrazione comunale ha chiesto ulteriori analisi indirizzate su questa ipotesi. Oltre all’ipotesi val rabbia c’è anche quella legata al canale, che come confermano le ultime analisi di Goletta dei Laghi, è la zona lacustre con maggior concentrazione di inquinamento. Al vaglio oltre a queste due ipotesi resta quella il possibile ribaltamento dei fondali del lago.
Per stabilirlo questo lunedi l’ARPA ha effettuato altri test con ulteriore strumentazione. Tra le ipotesi scartate ad oggi invece gli scarichi fognari di tutta la sponda dell’alto Sebino, setacciati sabato e domenica. Chiarita la questione con Legambiente, l’amministrazione comunale di Pisogne ammette che resta un problema Lago di Iseo che appartiene a tutto l’indotto.
commenta