La maratona assembleare di sabato (leggi), conclusasi a mezzanotte con la proclamazioen del nuovo consiglio di sorveglianza di Ubi Banca e del presidente Andrea Moltrasio (leggi), ha approvato una misura che va nella direzione del rinnovamento auspicato un po’ da tutti i candidati: un nuovo taglio dei compensi.
Una nuova sforbiciata infatti è stata adottata dopo la riduzione del 7% delle retribuzioni effettuata nello scorso triennio. Questa volta è del 14% e vale per il prossimo triennio.
I 23 consiglieri prenderanno 80 mila euro a testa, a cui vanno aggiunti 1,44 milioni destinati ai consiglieri che rivestiranno particolari cariche all’interno del consiglio.
Complessivamente il Consiglio di sorveglianza costerà alla banca 3,28 milioni di euro. Lo scorso anno i componenti dei due consigli di Ubi Banca, quello di sorveglianza e quello di gestione, hanno percepito complessivamente 8,7 milioni, inclusi i compensi per incarichi nelle controllate.
L’emolumento più alto, 1,5 milioni, è spettato al consigliere delegato, Victor Massiah.
Il tema dei compensi e della dimensione dei consigli di Ubi, inclusi quelli delle controllate, è stato al centro della battaglia tra le liste che si sono sfidate nell’assemblea.
A chiedere ‘sobrieta« è stato soprattutto Andrea Resti, il professore della Bocconi che è riuscito a guadagnare il 34% dei voti ed eleggere 5 consiglieri di minoranza.
Ma l’impegno a ridurre i costi della governance, seppur "senza populismi", è stato assunto anche da Andrea Moltrasio, neo presidente di Ubi Banca, vincitore dell’assemblea con la lista del Consiglio uscente.
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