• Abbonati
La svolta

Dalmine, il consiglio vota sì all’incompatibilità del sindaco Terzi

Anche la Lega Nord ha votato a favore - a differenza del Pdl - proprio su invito del primo cittadino. Nella seduta di martedì è stata approvata anche la mozione della minoranza che ha chiesto al sindaco di togliere le deleghe all'assessore Bolognini.

Claudia Terzi dovrà presto lasciare la poltrona di sindaco di Dalmine. La procedura di decadenza (proposta da Giovani per Dalmine e Dalmine Chiara) è stata avviata ufficialmente nel consiglio comunale di martedì sera, quando 15 consiglieri hanno votato per l’incompatibilità, 1 si è astenuto e 4 hanno detto ‘no’. Anche la Lega Nord, su richiesta della Terzi, ha dato parere favorevole, mentre il Pdl, come già successo più volte negli ultimi mesi, ha cercato di creare un’azione di disturbo al sindaco, votando con un ‘no’ che ha lasciato a bocca aperta un po’ tutti. Terzi compresa: "La posizione del Pdl mi ha lasciata stupita – ha dichiarato dopo la seduta durata più di tre ore -. Con questa mossa hanno dimostrato la loro scorrettezza fino alla fine. Anche i miei della Lega hanno votato ‘sì’, assecondando la mia richiesta: ho ritenuto giusto dare corso alla decisione del Prefetto per evitare discussioni, anche giudiziare, sul mio doppio incarico".

Una scelta, quello del Pdl, che è stata attaccata anche dalle minoranze che, con un comunicato firmato da Barbara Taiocchi di Dalmine Chiara e Andrea Lorenzo Rovetta di Giovani per Dalmine, hanno espresso tutto il loro disappunto: "Il Pdl ha cercato di condannare la Città di Dalmine a un sindaco assente, impegnato nel gravoso incarico di assessore regionale all’Ambiente. Ma, fortunatamente, ha prevalso il buon senso". 

Il sindaco Terzi, poi, se l’è presa anche con le minoranze: "Capisco che si debba fare politica ad ogni costo, ma ad ogni cosa c’è un limite – ha commentato -. Strumentalizzare così l’incompatibilità è stato poco intelligente: mi sarei aspettata un comportamento diverso".

Tra qualche settimana, quando la procedura sarà portata a termine, la Terzi dovrà quindi lasciare la poltrona di primo cittadino di Dalmine. I suoi incarichi finiranno ad Alessandro Cividini, oggi suo vice.

Un consiglio comunale che ha portato diverse novità, quello di martedì. La mozione urgente presentata dai gruppi consiliari di minoranza di ritiro da parte del sindaco del mandato all’assessore ai Lavori pubblici Valerio Bolognini, infatti, è stata approvata: il Pdl si è detto contrario, la Lega si è astenuta e il resto del consiglio ha votato a favore.

Bolognini durante il consiglio comunale dello scorso 21 marzo era pronto a presentare un progetto di sua firma per l’ampliamento dell’oratorio di Dalmine, contravvenendo così al Testo Unico degli enti locali che vieta in maniera assoluta agli assessori all’Urbanistica, ai Lavori pubblici e all’Edilizia di firmare lavori che andranno al voto. L’odg in quell’occasione era stato ritirato prima della seduta, ma le minoranze non hanno dimenticato.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
Claudia Terzi, sindaco di Dalmine e assessore regionale
L'intervista
Terzi assessore in Regione “La mia nomina un premio per Dalmine”
Comune di Dalmine
Il caso
Ampliamento dell’oratorio, progetto dell’assessore Passo falso a Dalmine
Claudia Terzi non sarà più il sindaco di Dalmine
Politica
“Comune e Regione, il doppio ruolo di Terzi è incompatibile”
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI