Pasquale, Claudio, Mario, Diabolik: un capitolo intero di una quarantina di pagine del nuovo romanzo-inchiesta di Roberto Saviano, “ZeroZeroZero”, uscito oggi, venerdì 5 aprile, è dedicato a un bergamasco dai tanti nomi veri o d’arte: Pasquale Locatelli, anni 61, nato ad Almenno San Bartolomeo.
Per lo scrittore di Gomorra che nella sua ultima fatica si dedica ad approfondire quel “fiume che scorre sotto le grandi città e che nasce in Sudamerica, passa dall’Africa e si dirama ovunque” vale a dire il mercato della cocaina, Pasquale Locatelli è l’esempio dell’”archetipo del manager della coca”.
L’uomo del Nord (contrapposto all’uomo del Sud, un altro manager del settore, Roberto Bebè Pannunzi) “è il prototipo dell’imprenditore che si è costruito da solo facendo affidamento solo sulle proprio e forze e sul proprio senso degli affari”.
L’esistenza di Pasquale Locatelli che entra nel mondo del malaffare milanese, proprio mentre nel capoluogo lombardo scorrono sempre più soldi, ci sono la moda, il design e dove la coca rappresenta un vizio che possono permettersi più persone rispetto alle altre parti della Penisola.
Così, dai traffici legati alle auto di grossa cilindrata, già messi a punto con fare imprenditoriale e avanzato, il bergamasco mette in piedi un mercato internazionale sulla cocaina: fa una sacco di soldi e viene condannato in contumacia a 20 e 10 anni.
Intanto lui va a vivere vicino a Saint Tropez fino a quando nel 1989 viene arrestato nella sua villa dove i “flic” trovano anche quarantun chili di coca colombiana.
Diabolik riesce a fuggire. Si rompe un braccio e, mentre lo portano verso l’ospedale di Lione “tre uomini armati e mascherati disarmano la scorta e spariscono in un lampo insieme al prigioniero… Locatelli fa perdere le tracce e varca il confine con la Spagna. Diventa Mario, Mario di Madrid: l’uomo di riferimento dei narcos colombiani in Europa, il proprietario di una flotta navale per il traffico internazionale di cocaina”.
Intuito, preveggenza, grande senso degli affari, un “broker della coca” lo definisce Saviano: “Ha intuìto per esempio che l’eroina come mercato di massa stava finendo… mentre il mondo ne consumava ancora tonnellate e mentre le mafie italiane investivano ancora tutto sull’eroina”.
Viene arrestato più volte: nel ’94 mentre è a cena in un ristorante rinomato di Madrid nella famosa Operazione Dinero che mette in ginocchio la holding della coca: due anni di indagini e operazioni segretissime. A Diabolik sequestrano 4 grandi navi, ma sanno che ne possiede ancora almeno 5 e che il suo patrimonio è incalcolabile.
Scarcerato per una sentenza della cassazione, viene di nuovo messo in cella nel 2006: un vizio di forma gli concede la libertà vigilata, e lui sparisce di nuovo….
ZeroZeroZero accenna anche ai suoi due figli Patrizio e Massimiliano titolari della ditta di Ponte San Pietro Lopav spa. E’ seguendo un figlio che lo sta raggiungendo in Spagna che la Guardia di finanza napoletana, l’Interpol e la polizia spagnola riescono ad arrestarlo nuovamente nel maggio del 2010, dopo che la Dda di Napoli ha fatto spiccare nuovamente un mandato di cattura internazionale con l’imputazione di associazione finalizzata al narcotraffico internazionale.
Così Roberto Saviano prova a sintetizzare la figura di Pasquale Locatelli: "Il Copernico del commercio di cocaina. Con lui cambia il modello di rotazione degli affari. Prima era la coca che ruotava attorno al denaro, ora è il denaro che è entrato nell’orbita della coca, risucchiato dal suo campo gravitazionale… Il broker vincente: una disponibilità illimitata di denaro, prerequisito per poter dettare le condizioni di un affare. Formidabili capacità organizzative. Visione ampia unita a precisione nel definire ogni dettaglio…. garantisce rifornimenti a tutti coloro che possono pagare… sa che è meglio tenersi lontano da scelte politiche, ordini di morte, ricorso alla violenza".
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