Anna, campionessa italiana con il suo cane: “E’ meglio di certi esseri umani”

Si chiama Anna Bertuletti, vive a Caprino Bergamasco e ha 19 anni. Da 10 pratica una disciplina piuttosto insolita: l’agility dog è uno sport nata in Inghilterra e diffusa poi in tutto il mondo, che consiste nel guidare un cane per un percorso ad ostacoli nel minor tempo possibile. Una passione che finora ha portato grosse soddisfazioni alla giovane bergamasca, che ha ottenuto un primo posto ai campionati italiani e agli europei , e ha anche fatto parte della nazionale italiana di agility agli Europei svolti in Olanda.

Questa disciplina è caratterizzata da un binomio formato dal cane e dal suo padrone, quest’ ultimo deve condurre l’animale con appositi comandi a superare gli ostacoli. Gli ostacoli sono di diverse tipologie e difficoltà: “La parte che ritengo più importante, come mi ha insegnato mio padre, è proprio il rapporto con il cane –spiega Anna-. Il cane non è semplicemente l’esecutore addomesticato dei nostri comandi, ma è un vero e proprio compagno di vita. Questo rapporto costruito nel quotidiano è poi incrementato grazie all’ Agility. Personalmente ho un rapporto molto stretto con il mio cane, Circe. L’ho presa all’età di nove anni e sono quindi ormai ben 10 anni che condivido ogni mia giornata con lei. Lei che quando torno a casa si mostra sempre felice di ritrovarmi anche dopo la più breve attesa. Io sono dell’idea che un cane possa dare anche più delle persone”.

L’agility ha un importanza centrale nella vita di Anna , che spesso si sobbarca lunghissime trasferte per partecipare alle gare nel week end. Tutti questi sacrifici sono però ampiamente ripagati dalle sensazioni che prova durante la gara: “Mentre faccio agility non esiste altro, il mondo fuori è totalmente assente e ci siamo solo io e Circe. L’agility a mio parere è un validissimo sport nel quale si ha la possibilità di compiere allenamento fisico divertendosi con il proprio amico a quattro zampe. La mia speranza per il futuro è poter iniziare una carriera come istruttrice di nel centro di addestramento di mio papà. Per diffondere ulteriormente questo sport credo che ci sia bisogno di una maggiore informazione in merito”.

Angelo Meles