La direzione provinciale del Partito democratico ha deciso i candidati che si presenteranno alle prossime elezioni regionali. Come annunciato nei giorni scorsi, sarà della partita anche il segretario regionale Maurizio Martina, capolista della squadra bergamasca a sostegno di Umberto Ambrosoli. Gli altri candidati sono Miriam Campana, Mario Barboni, Luigia Degeri, Giovanni Bacis, Elisabetta Olivari, Alessandro Frigeni, Emilia Stoica, Jacopo Scandella. Come da regolamento, è rispettata l’alternanza di genere. I nomi erano già trapelati i giorni scorsi, anche se la rosa è stata sempre piuttosto ampia grazie alle tante segnalazioni arrivate dai circoli di tutta la Bergamasca: la novità dell’ultima ora è la candidatura di Emilia Stoica, responsabile di laboratorio in un’azienda, impegnata nella difesa dei diritti dei suoi connazionali romeni.
Con la discesa (o salita, ora va di moda) in campo di Maurizio Martina, che ha scelto di combattere la battaglia delle Regionali rifiutando l’offerta di approdare in Parlamento, hanno deciso di fare un passo indietro tre ex Ds: Matteo Rossi, Sergio Gandi e Laura Rossoni. Il primo, consigliere provinciale, ha spiegato le motivazioni della sua scelta attraverso una lettera aperta diretta al segretario provinciale Gabriele Riva. “La proposta avanzata da Pierluigi Bersani a Maurizio di correre come capolista nel collegio della Camera era e rimane il riconoscimento nazionale di un lavoro collettivo costruito in questi anni al quale molti di noi si sono dedicati con passione. Il progetto era e rimane la costruzione di un soggetto politico popolare e di una cultura politica di governo capaci di produrre quel cambiamento per il quale da tempo lavoriamo, in particolare nel nord del nostro Paese. E’ evidente come la mia possibile candidatura non potesse emergere come precisa espressione di un’area, di un gruppo o di una corrente, ma, al pari di altre, dai territori che mi hanno visto crescere, da quelli in cui ho messo a disposizione la mia funzione istituzionale per affrontare insieme problemi e soluzioni, dai mondi dentro e fuori il partito con i quali si sono combattute le lotte di questi anni. I luoghi di questo lavoro sono stati i piazzali delle fabbriche in crisi, i circoli, le assemblee e i mondi sociali in cui si sono costruite le risposte possibili ai problemi dei cittadini, i movimenti coi quali abbiamo sostenuto le battaglie per i beni comuni, per l’acqua pubblica, per la cultura dell’antimafia e tanto altro ancora. Oggi scelgo di provare a mettere a disposizione questa rappresentanza per rafforzare la candidatura del segretario del nostro partito. Io non sono mai stato quello che veniva o che verrà dopo Maurizio Martina, abbiamo tanta storia in comune, ma anche profili diversi per stile e posizioni politiche. Di certo non mi sento completamente altro da ciò che lui rappresenta, anzi, e siccome ritengo né giusto né utile differenziarsi a prescindere in termini personali, credo utile valorizzare ciò che unisce e rafforzare il profilo di un’unica candidatura, soprattutto se è quella del nostro segretario. Questo è il senso della mia scelta”.
Fatte le liste, partono i pronostici. Anche se per gli scommettitori non c’è molto rischio di perdere. Maurizio Martina sarà senza dubbio il più votato. Alle sue spalle, salvo sorprese, dovrebbe piazzarsi Mario Barboni, già consigliere regionale nell’ultimo mandato. L’elezione di un terzo rappresentante bergamasco è molto difficile. Ma solo le urne conoscono la verità.
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