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Verso le regionali

La lista Ambrosoli si presenta: “Non rubiamo voti al Pd”

Tempo di presentazioni per i candidati della lista civica “Lombardia per Ambrosoli, patto civico”, in campo a sostegno dell’avvocato milanese alle prossime Regionali. Bruni: "Mi sollecita molto il fatto di essere impegnato in una battaglia politica decisiva non solo in Lombardia, ma anche sullo scacchiere nazionale".

Tempo di presentazioni per i candidati della lista civica “Lombardia per Ambrosoli, patto civico”, in campo a sostegno dell’avvocato milanese alle prossime Regionali. I nomi erano già trapelati nei giorni scorsi, mercoledì mattina sono stati presentati nella sala Galmozzi di via Tasso: il capolista Roberto Bruni, ex sindaco di Bergamo, Francesca Gelmini, Cinzia Mancadori, Franco Dometti, Laura Pedersoli, Raoul Tiraboschi, Mariarosa Perico, Giordano Tomasoni. L’unica variazione è l’inserimento di Carmelo Goglio, cui ha fatto spazio Emiliano Bellini. “Non vogliamo rubare voti ad altri partiti – spiega il coordinatore Claudio Bonfanti -. Vogliamo conquistare adesioni, tutti coloro che possono cogliere nella proposta di Ambrosoli una straordinaria occasione dopo tanti anni di governo di centrodestra. Siamo lieti che il capolista sia Roberto Bruni, che ben prima di Pisapia ha rappresentato una delle espressioni più importanti di esperienza civica”. “Ho accettato con entusiasmo la proposta – commenta Bruni -. Mi sollecita molto il fatto di essere impegnato in una battaglia politica decisiva non solo in Lombardia, ma anche sullo scacchiere nazionale. La prospettiva che l’intero Nord sia governato dalla Lega mi fa accapponare la pelle. L’accordo tra il Carroccio e il Pdl è una scelta disperata, frutto di un calcolo di convenienza. Sabato scorso ho ricevuto una proposta di Antonio Misiani e Maurizio Martina per conto della segreteria nazionale del Pd: sondavano la mia disponibilità per un seggio sicuro al Senato nel listino Bersani. Ho declinato la proposta, perché tardiva. Ho ritenuto giusto privilegiare essere in campo in questa battaglia decisiva. Da parte del Pd è stato un segno di attenzione che mi lusinga, ma da un punto di vista politico la proposta era irricevibile”.

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