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Contratto metalmeccanici Cisl e Uil trovano l’intesa 40mila lavoratori orobici

Sono oltre un milione e mezzo i lavoratori in Italia interessati dall’intesa raggiunta tra Fim Cisl e Uilm Uil e Federmeccanica-Assital sul nuovo contratto dei metalmeccanici: solo a Bergamo sono 40 mila. Importanti novità su salario, welfare e normativa.

Mercoledì 5 dicembre, dopo quattro mesi di trattativa, senza un’ora di sciopero e prima della scadenza, è stata raggiunta da Fim Cisl e Uilm Uil con Federmeccanica-Assital, l’ipotesi di rinnovo del Contratto Nazionale dei Metalmeccanici 2013/2015. L’intesa interessa in tutta Italia oltre 1milione e 600mila lavoratori metalmeccanici, 500 mila in Lombardia, 40.000 a Bergamo.

L’aumento medio salariale definito è di130 euro. Ritoccata in alto anche la quota dell’elemento perequativo – pari a 485 euro l’anno- destinata ai lavoratori che non godono della contrattazione aziendale. Inoltre sono state aumentate le maggiorazioni per i turni notturni, le indennità di trasferta e di reperibilità. Sul fronte del welfare contrattuale, l’accordo prevede anche la crescita del contributo delle imprese al Fondo sanitario integrativo MètaSalute, che arriverà fino a 108 euro l’anno entro il 2015.

“L’abbiamo voluto, l’abbiamo fatto e siamo molto soddisfatti!”. Così Valentino Gervasoni ha salutato il varo dell’ipotesi di Ccnl. Per il segretario bergamasco dei metalmeccanici Cisl “ancora una volta grazie alla Fim e alla Uilm vede la luce un contratto firmato prima della scadenza di quello in vigore, senza scioperi e perdite di salario per il lavoratori in un contesto che continua a essere di preoccupante recessione. È senza dubbio un accordo di grande qualità, in cui le parti hanno assunto positivamente le proprie responsabilità per rispondere in modo intelligente a esigenze molto concrete per le imprese e per i lavoratori. La soddisfazione va anche oltre i contenuti specifici, di per sé positivi, perché pensiamo sia la condizione per favorire concretamente il rilancio delle imprese, del lavoro e delle condizioni dei lavoratori e per le prospettive del nostro paese: la rilevanza del settore metalmeccanico da questo punto di vista è indiscutibile”.

“È un’opportunità – conclude Gervasoni – per chi in questi mesi ha seminato zizzania e foschi auspici per riconsiderare le proprie posizioni, per tornare insieme a occuparsi concretamente dei problemi della gente. Speriamo non rimanga solo un auspicio”.

Importanti avanzamenti sono stati raggiunti anche sul piano normativo, in particolare sulla tutela della malattia: aumentano i periodi pagati al 100%, mentre i periodi oggi pagati al 50% vengono innalzati all’80%; inoltre trascorsi 61 giorni, ogni nuovo evento viene considerato a se stante e quindi non cumulabile con le malattie precedenti, come era previsto nel vecchio contratto, la cui regola precedente che penalizzava le malattie brevi effettuate nei tre anni è stata modificata: da oggi , infatti, sarà calcolata sull’anno, e prevede penalizzazioni a partire dal quarto evento breve (cinque giorni). Sulla questione dell’orario di lavoro, si è realizzato uno scambio tra esigenze individuali dei lavoratori e le necessità di flessibilità aziendale richieste dal mercato, uno scambio garantito da precise procedure. E’ prevista la possibilità di flessibilità in entrata e uscita dal lavoro che va incontro alle esigenze familiari. Vengono aumentati di 16 ore annue i limiti previsti oggi per l’orario plurisettimanale e lo straordinario, consentendo alle aziende un mix tra questi due istituti contrattuali (fino a 120 ore annue) , ma con precisi limiti. Tale ulteriore disponibilità viene retribuita con una maggiorazione del 58%. Inoltre, l’intesa amplia la possibilità dell’utilizzo individuale dei permessi (par) e consentito nei casi di malattie di figli o familiari di utilizzarli senza preavviso all’azienda.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, si è provveduto agli adeguamenti sollecitati dalla recente riforma Fornero, in particolare sull’apprendistato e sui contratti a tempo determinato sono state introdotte nuove tutele. Sul part-time si è per la prima volta ottenuta la garanzia di accoglimento della richiesta dei lavoratori in materia, sia pure nell’ambito del 4% della forza lavoro.

“L’intesa raggiunta oggi – commenta Giuseppe Farina, segretario generale Fim Cisl – rappresenta un segnale positivo per il Paese. Da oggi i lavoratori metalmeccanici, malgrado la grave crisi economica, avranno maggiori certezze salariali e di stabilità del lavoro , mentre le imprese potranno contare su relazioni sindacali più certe e significative che possono favorire e accompagnare la ripresa economica e il rilancio del Paese”. “Siamo soddisfatti, i lavoratori si tutelano firmando i contratti – è il commento di Nicola Alberta, segretario generale Fim Lombardia -. L’intesa difende il potere d’acquisto dei salari, smentendo chi ha lanciato falsi allarmi, ed è tanto più positiva in questa difficile fase di crisi per i lavoratori”.

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