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Intervista

Capelli: “Cambiamo tutto: primarie, non si presenti chi ha già avuto cariche”

L’area ciellina, trionfatrice del congresso dello scorso febbraio, è in subbuglio così come il partito, in cerca di una direzione. Il coordinatore Angelo Capelli rivendica con autorevolezza il suo ruolo e lancia una nuove sfide.

Il Pdl esiste ancora? Se lo stanno domandando in molti dopo le inchieste che hanno travolto la Giunta regionale lombarda e il sempre più evidente declino politico formigoniano. Le elezioni sono alle porte e il partito è chiamato a un profondo esame di coscienza prima di richiedere la fiducia agli elettori. Se il Pirellone piange, Bergamo non ride: Marcello Raimondi, principale sostenitore del coordinatore provinciale Angelo Capelli, risulterebbe indagato per corruzione nell’inchiesta sulle autorizzazioni rilasciate all’imprenditore bergamasco Pierluca Locatelli per lo sfruttamento di una cava a Cremona. Così anche Rossano Breno, ex presidente della Compagnia delle Opere, a sua volta destinatario di un avviso di garanzia con la stessa accusa. L’area ciellina, trionfatrice del congresso dello scorso febbraio, è in subbuglio così come il partito, in cerca di una direzione. Il coordinatore Angelo Capelli rivendica con autorevolezza il suo ruolo e lancia nuove sfide.

Le inchieste quale effetti hanno o avranno sul partito? “Politicamente non cambia nulla. Le inchieste non hanno niente a che vedere con il percorso congressuale che ha visto la partecipazione di settemila persone a un congresso disciplinato da regole chiaro. Sono stato eletto con un mandato triennale voglio esercitare fino in fondo un’azione di rinnovamento profonda”.

Non crede che il coinvolgimento di uomini di primo piano del Pdl possano influire sulla tenuta del partito in Bergamasca? “Le notizie uscite in questi giorni si riferiscono a fatti e dichiarazioni che erano già uscite durante la campagna congressuale. Guarda caso, risbucano proprio ora. Non sono fatti nuovi, sono illazioni di mesi fa”.

Lei parla di rinnovamento. Da dove partirà? “E’ evidente che non è un’operazione di facciata. Io intendo rilanciare la mia azione rendendola operativa. Io proporrò al partito di fare un percorso serio per individuare candidati del territorio, a partire dalle stesse Regionali. Serve cambiare e vale per tutti. Chi ha cariche istituzionali a vari livelli o chi ha avuto incarichi di partito non può mettersi fuori dal gioco del ricambio. Non so se ce la farò, ma se trovo persone che condividono questa azione sono convinto che ci riusciremo. Veltroni ha posto una questione con grande chiarezza, penso che possa essere posta anche negli altri partiti ”.

Quindi verrebbero esclusi moltissimi esponenti che oggi governano. Anche lo stesso Formigoni? “Ogni cambiamento, se non passa da un cambiamento degli attori, non è credibile”.

Molti compagni di partito si sono lanciati in dichiarazioni che sanno di rivincita dopo la sconfitta al congresso. “E’ giusto che si esprimano come ritengono più giusto, io continuo nella mia azione di governo ad affermare i principi che vanno nella direzione dell’ascolto della gente. Rappresento la prima carica elettiva da quando questo partito è nato. Sono legittimato dal voto del popolo. Poi ognuno può inventarsi tutte le alchimie del caso, ma la realtà è questa”.

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