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L'approfondimento

Mediano o trequartista? La doppia vita di Riccardo Montolivo

Mediano nel Milan, trequartista con la maglia della Nazionale: il Caravaggio di Bergamo martedì sera è stato uno dei trascinatori degli azzurri. Così, il tormentone si ripropone: qual è il vero ruolo dell'ex atalantino?

Ha un profumo di bergamasco la vittoria conquistata martedì sera dall’Italia. In una Nazionale guidata dal Ct bresciano Prandelli, illuminata dal genio bresciano di Pirlo e trascinata dalla potenza e dalla classe bresciana di Balotelli, è infatti servita la zampata di un orobico doc, Riccardo Montolivo da Caravaggio, per sbloccare una partita che metteva in palio qualcosa di più di tre semplici punti: vincere, infatti, è servito agli azzurri per staccare – forse in maniera decisiva – le avversarie più temibili del girone quali sono Repubblica Ceca e Bulgaria.

Indicato da tutti i maggiori quotidiani sportivi come uno dei migliori in campo (assieme a Pirlo, Balotelli e, per qualcuno, De Rossi), Montolivo martedì sera ha dato una risposta chiara e netta a tutti quelli che pensavano che fosse un giocatore mediocre, uno di quelli che si possono trovare un po’ in ogni campionato. Oltre al gol, infatti, ha fatto vedere tanto altro nei 90’ disputati martedì, tra cui inserimenti negli spazi creati da Balotelli, colpi di classe sulla trequarti avversaria e, come in occasione del gol dell’1-0, un destro in cui potenza e precisione non mancano mai.

Eppure il buon Riccardo in questi anni non ha mai avuto vita facile. C’è chi l’ha sempre elogiato per il suo essere poliedrico, sempre pronto a giocare “dove vuole l’allenatore”. Ma, al tempo stesso, non sono mai mancati quelli pronti a sottolineare che l’avere troppi ruoli rischia di farti diventare un incompiuto del calcio, un mezzo giocatore.

Nel vortice c’è caduto anche Allegri, con il tecnico milanista che ancora oggi, quando sono passati quasi tre mesi dall’inizio della stagione, non ha ancora le idee ben chiare sulla posizione del “Caravaggio”. Che in rossonero è finito quasi sempre sulla mediana, in un ruolo che, secondo molti, non è il suo. E non è un caso se Montolivo il meglio di sé lo stia dando con quella maglia azzurra che lo riporta sulla trequarti. All’Europeo è stato forse una delle più belle sorprese, nell’ultima settimana uno dei migliori in campo nei match giocati e vinti dall’Italia contro Armenia e Danimarca.

La netta impressione è che il talento bergamasco cresciuto nel vivaio di Favini si trovi più a suo agio quando schierato qualche metro più avanti. Agevolato, peraltro, da una struttura complessiva di squadra – quella della Nazionale – ormai consolidata, se si esclude l’esordio dell’Europeo contro la Spagna, quando Prandelli decise per cause di forza maggiore, ma con successo, di passare dal 4-3-1-2 al 3-5-2. Impressione poi confermata dalle prestazioni piuttosto opache offerte dal “Caravaggio” in maglia rossonera.

Allegri, che avrà sicuramente visto Montolivo in azione venerdì e martedì con la casacca azzurra, potrebbe quindi decidere di rivedere le sue idee. Magari avanzando la posizione del bergamasco sulla trequarti per far spazio ad un giocatore, Montolivo appunto, capace di creare a favore degli attaccanti e di ripiegare in aiuto della retroguardia. L’esatto opposto, per intenderci, di un abulico Boateng, la grande delusione di questa prima parte del campionato.

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