“Ora iniziamo a correre, per avere al più presto i nuovi parcheggi”. Le parole del presidente Sacbo Miro Radici non sono rimaste inascoltate. Da settimane i progettisti ingaggiati dall’aeroporto per disegnare la struttura dei seimila nuovi posti che andranno ad integrare i cinquemila già presenti stanno lavorando alacremente. L’obbiettivo è concludere il prima possibile l’iter burocratico e iniziare i lavori. La fretta non è casuale: la società vuole monetizzare l’ingente investimento fatto con l’acquisto dell’area. A giugno infatti Sacbo ha trovato un accordo con il gruppo Percassi sulla base di una cifra tra i 27 e i 28 milioni di euro, non certo briciole.
Nonostante le buone intenzioni però i problemi non mancano, anche se arrivano dall’esterno. La planimetria di massima presentata dai progettisti infatti sembra non convincere Comune e Provincia di Bergamo, pronti a introdurre modifiche, soprattutto viabilistiche. Nei prossimi giorni è in programma un confronto in segreteria tecnica, ma secondo indiscrezioni gli enti vorrebbero chiedere la realizzazione di un sottopasso che dalla ex statale conduca gli automobilisti direttamente all’ingresso dell’aeroporto oltrepassando l’entrata del parcheggio. L’ipotesi sembra non convincere Sacbo, per i maggiori costi e l’impossibilità di “canalizzare” direttamente il flusso automobilistico verso i parcheggi a pagamento. “Non abbiamo ancora fatto valutazioni puntuali – commenta Giuseppe Epinati, dirigente del settore Grandi infrastrutture della Provincia di Bergamo – affronteremo il problema in segreteria tecnica. Non posso dire nulla di più”.
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