Il Gip Tino Palestra, presidente della sezione Gip del Tribunale di Bergamo, nella mattina di martedì 7 agosto ha disposto gli arresti domiciliari al catechista 54enne, commesso in una farmacia, arrestato lo scorso 16 luglio con l’accusa di atti sessuali nei confronti di tre adolescenti a lui affidati.
Nel giorni scorsi il pubblico ministero Carmen Santoro aveva ascoltato le presunte vittime in diverse circostanze. Il Gip ha invece deciso di accogliere l’istanza presentata dall’avvocato Rocco Gargano, difensore del cinquantaquattrenne, e ha disposto così gli arresti domiciliari. Il 54enne era stato denunciato lo scorso aprile da un sedicenne che seguiva un percorso di catechesi in parrocchia a Sorisole. Ecco quanto riportato dal comunicato stampa dei carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Bergamo diffuso dopo l’arresto: “Le indagini sono iniziate alla fine dello scorso aprile dopo che gli increduli genitori di una giovane vittima si erano rivolti ai militari segnalando gli abusi sessuali confidati e affinché valutassero la fondatezza dei fatti, considerato che l’ipotizzato autore era l’insegnante di catechismo del loro figlio in un oratorio dell’hinterland”.
“Nel corso delle investigazioni – continua il comunicato dei carabinieri – venivano invece accertati gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato, il quale – nel periodo settembre 2010 – giugno 2012, appartandosi in località isolate o anche durante viaggi e gite, avrebbe abusato sessualmente e più di una volta di tre ragazzi quindicenni a lui affidati dai genitori, di cui godeva piena fiducia, proprio in virtù della sua funzione di catechista e di guida nel percorso educativo alla fede”.
Dei tre minorenni, presunte vittime, solo il primo dei ragazzi ha confermato la sua denuncia.
Due dei sedicenni ripresi nei video dai carabinieri, hanno smontato l’accusa, così come i loro genitori dei ragazzi. Un quarto adolescente, ascoltato come persona informata sui fatti nella giornata di mercoledì 1° agosto, avrebbe ribadito come le accuse nei confronti del 54enne fossero assolutamente infondante rimarcando come gli atteggiamenti del catechista non avessero nessun fine libidinoso.
L’accusato non era mai solo con i ragazzi, durante il percorso di preghiera era sempre affiancato da due altri catechisti (una donna e un giovane della parrocchia), mentre nelle riprese in auto e in albergo – ora agli atti – c’erano sempre tre o quattro adolescenti con il 54enne.
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