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Bergamo

PD: “Nuovo ospedale servono più sforzi per le infrastrutture”

In un intervento, Elena Carnevali, capogruppo del Pd in consiglio comunale a Bergamo, chiede maggiori sforzi per completare la struttura e i collegamenti stradali per raggiungerla.

Il Partito Democratico di Bergamo interviene, con la nota di Elena Carnevali, capogruppo del Pd a Palafrizzoni, sulla vicenda del nuovo ospedale. 

 

"Dal 22 ottobre, anziché il 24, inizierà il trasloco al nuovo Ospedale di Bergamo che speriamo possa arrivare alla piena operatività in tempi ragionevoli – afferma Elena Carnevali -. L’utenza dell’Ospedale Giovanni XXXIII, come già avviene adesso, non è riferibile esclusivamente al territorio cittadino, ma anche a quello provinciale e nazionale: è per questo che dovrebbe meritare un’attenzione diversa la questione dell’accessibilità, dei collegamenti viari e del trasporto pubblico. Ingenti risorse sono state investite per garantire svincoli e accessi sulla circonvallazione Leuceriano. Ma non aiuta a questo proposito l’ostinazione di questa amministrazione nel non voler trovare risposte all’ingresso da via Mater Luter King . Improvvida è stata la scelta di derubricare un intervento (l’ampliamento dell’Auchan) che non produceva nessun consumo di suolo e recuperava risorse consistenti che avrebbero finanziato parte del sottopasso, giustificandosi con il fatto che l’acceso al Pronto Soccorso è previsto sulla circonvallazione. Come se visitatori, utenti e professionisti passassero tutti da lì".

"Nella speranza che i tempi per la soluzione a questo problema, evidenziato da anni dai quartieri di Villaggio Sposi e Grumello Piano, non sia infinito – aggiunge il capogruppo del Pd in consiglio comunale a Bergamo – rimane necessario collegare questa grande infrastruttura con la rete di trasposto pubblico locale e regionale, sia degli autobus (già in programma) che ferroviario. In particolare, perché si possa diminuire l’altro “spread” che ci separa dai livelli europei (mai altrove avrebbero aperto un ospedale da 900 posti con infinite prestazioni specialistiche ambulatoriali e circa 12.000 transiti giornalieri senza collegamenti adeguati), è necessario che la fermata ferroviaria prevista in prossimità del nuovo ospedale, sulla tratta Bergamo -Ponte San Pietro, venga realizzata al più presto. Se siamo stati capaci di realizzare (non senza fatiche) le fermate di Stezzano e Arcene sulla tratta Bergamo – Milano, non è così impossibile pensare di collegare la città e il “polo intermodale” di piazzale Marconi con il nuovo ospedale".

E Carnevali conclude: "Serve però un’energica azione politica e una grande determinazione dell’amministrazione comunale, che coinvolga il livello regionale, oltre a una forte relazione con RFI(FS) e Trenord perché il successo dipende esclusivamente da questi rapporti e volontà. Non pensiamo che siano sempre necessari interventi faraonici. Basta una fermata decorosa e attrezzata dal punto di vista infrastrutturale, e la programmazione di un servizio ferroviario sulla linea Bergamo – Ponte San Pietro (e oltre) con frequenze adeguate, che anticipi concretamente l’ “uso metropolitano” delle linee ferroviarie gravitanti sul nodo di Bergamo". 

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