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Bergamo

Nuovo ospedale Trasloco ad ottobre? Sì, no, forse

Dai vertici degli Ospedali Riuniti, comunicazioni, direttive e pressioni perché dal 24 ottobre 2012 si dia il via al trasloco. Ma non mancano dubbi e perplessità tra molti dipendenti. E tutto viene rimesso in discussione. Da parte politica, ma anche sul fronte delle imprese creditrici dei Riuniti gli animi sono molto accesi: roventi.

Non è la prima volta che viene annunciato il trasloco del nuovo ospedale alla Trucca. Trasloco poi più volte puntualmente rinviato. Ma questa volta pare sia diverso. Pare. Di certo per ora ci sono le date: il 22 ottobre sarà trasferita la parte amministrativa, il 28 ottobre toccherà invece ai reparti. 

Ma da parte politica si chiedono chiarezza e interventi tempestivi per ultimare i lavori, da parte delle imprese che finora hanno lavorato al cantiere del nuovo ospedale si chiede il saldo di fatture milionarie. Il rischio, per le ditte, è di lasciare a piedi oltre 500 lavoratori. 

Nonostante queste spinte, lo scorso 25 luglio in una riunione agli Ospedali Riuniti è stata confermata la decisione e di seguito le date. Per evitare che i dipendenti dei Riuniti rilasciassero dichiarazioni o commenti che potessero aprire la trincea al dubbio del possibile trasloco, la direzione ha inviato loro un invito in cui si rimarca la necessità di attenersi alle comunicazione ufficiale di Largo Barozzi.

Ovvero: il trasloco si farà. Eppure non sono poche le voci all’interno dei reparti che si chiedono come possa avvenire questo passaggio. Se fino a pochi mesi fa era stato dato il blocco delle visite mediche per quei giorni di ottobre, da poche settimane è arrivato il contrordine e così sono stati fissati gli appuntamenti medici e di laboratorio. Dove? In largo Barozzi. Eppure sono in molti a confermare che la direzione non allenta la tensione, anzi è partito il conto alla rovescia per il trasloco. Si farà ad ottobre 2012? Sì, no, forse.

Intanto anche la parte politica chiede chiarezza: dal consigliere regionale dell’Idv, Gabriele Sola, e dalla capogruppo del Pd a Palafrizzoni, Elena Carnevali.

A complicare il quadro non poteva mancare il fronte dei creditori. 

“Il nuovo ospedale di Bergamo non aprirà a discapito di molte imprese che hanno lavorato e che ora rischiano di chiudere perchè non sono ancora state pagate” dichiara la Lia – Liberi imprenditori associati (che raggruppa circa quindici imprese, di cui otto bergamasche). Imprese che mercoledì 1 agosto si sono costituite nel Comitato creditori nuovo ospedale di Bergamo.


Le 15 ditte vantano crediti per circa 10 milioni di euro e contano in totale 560 addetti, lavoratori che ora rischiano il posto di lavoro. Si tratta di ditte che nel lavoro al nuovo ospedale non hanno ricevuto contestazioni, né hanno contenziosi, eppure non vengono pagate.

“I Riuniti hanno fretta e per terminare i lavori in vista dell’apertura scelgono altre imprese e le pagano – sottolineano alla Lia –. Non è tollerabile questo atteggiamento: ci si rende conto che si rischia di lasciare in mezzo alla strada oltre 500 famiglie? Questo non lo possiamo tollerare”.

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