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Crisi di maggioranza

Si dimettono in nove Curno commissariato

Le dimissioni arrivano di prima mattina e il Comune viene commissariato. Succede a Curno, amministrazione da tempo sull’orlo di una crisi di nervi, ora caduta a un mese e mezzo dalle elezioni. Hanno rimesso il proprio mandato otto consiglieri e un assessore.

Le dimissioni arrivano di prima mattina e il Comune viene commissariato. Succede a Curno, amministrazione da tempo sull’orlo di una crisi di nervi, ora caduta a un mese e mezzo dalle elezioni. Hanno rimesso il proprio mandato otto consiglieri e un assessore: Annamaria Morelli, Perlita Serra, Vito Conti e Aldo Benedetti (Insieme per cambiare Curno), Roberto Pedretti e Chiara Leidi (Lega Nord), Domenico Cangelli (Italia dei Valori), Fausto Corti e l’assessore Giovanni Locatelli (Popolo della Libertà). Inizia così in anticipo la campagna elettorale, con il sindaco Angelo Gandolfi deciso a cercare la riconferma nonostante le controverse decisioni degli ultimi giorni. Le dimissioni arrivano a due giorni dall’ennesimo turbolento Consiglio comunale in cui il primo cittadino e la Giunta erano intenzionati a discutere l’adozione del piano di governo del territorio. Consiglieri e cittadini hanno avuto solo una settimana di tempo per visionare i documenti e farsi un’idea del contenuto della programmazione urbanistica dei prossimi dieci o quindici anni, non certo in linea con il processo partecipativo che caratterizza la procedura del pgt. Motivo sufficiente all’opposizione per chiedere di non discutere l’ordine del giorno. Così è successo: mozione passata e tutti a casa. Con la maggioranza ridotta ormai a brandelli l’opposizione ha presentato convinta le dimissioni affiancata da Corti e Locatelli, che da tempo hanno preso una strada differente rispetto a Gandolfi. Le conseguenze? Commissariamento per un mese e mezzo, fino alle elezioni in programma il 6 e 7 maggio. Il Consiglio previsto per martedì sera è ovviamente saltato. “La farsa è durata anche troppo – spiega il consigliere leghista Roberto Pedretti, già da tempo convinto di staccare la spina – Gandolfi non ha avuto il coraggio di capire che era incapace di fare il sindaco, lo stesso coraggio l’abbiamo avuto noi dimettendoci. Il sindaco era politicamente morto da tempo, anzi, non è mai nato”. 

"Le dimissioni sono per noi la logica conseguenza di una situazione mortificante per il ruolo e l’istituzione – spiegano in un comunicato i consiglieri di Insieme per cambiare Curno -: sabato, dopo l’approvazione della nostra proposta di ritiro dell’adozione del PGT, il Sindaco, che presiede il Consiglio, ha abbandonato l’aula senza aggiungere motivazioni, altri membri della ormai dissolta maggioranza se ne sono andati (l’assessore Carrara addirittura prima del voto!) e nessuno ha gestito gli ultimi due punti dell’ordine del giorno. In spregio ai consiglieri rimasti e al folto pubblico ancora presente, il Sindaco ha confermato di considerare il Consiglio come a sua disposizione, come il palcoscenico per le sue esternazioni, spesso fuori tema. È stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso ormai pieno di episodi e di parole inaccettabili. Sappiamo bene che queste dimissioni saranno strumentalizzate e che il dott. Gandolfi continuerà a sostenere di essere vittima di complotti e ad addossare ad altri colpe che sono sue; anche in questo caso, non è lui che, constatata la mancanza di una maggioranza, trae le dovute conclusioni e si dimette, ma siamo noi che, con la nostra scelta responsabile, lo dimettiamo".

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