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Il caso

Totoscommesse mondiale, AlbinoLeffe nel mirino

Una sorta di cupola con base a Singapore. Dubbi su molte partite dell'AlbinoLeffe nel 2008. Flusso anomalo sulla squadra seriana anche a dicembre 2010: 6 milioni di euro per il 3-3 col Piacenza. In carcere Carobbio, indagati Conteh, Joelson, Acerbis.

 Un gruppo asiatico ben organizzato, a Singapore, che puntava ad avere diramazioni per il calcioscommesse in tutto il mondo: Europa, Sudamerica, Africa e Asia, con frange in particolare in Italia (l’ex terzino Luigi Sartor e il gruppo dei bolognesi di Signori) e in Croazia (con il gruppo dei cosìddetti "Zingari", in realtà nessuno di quell’etnia). Una sorta di cupola del toto nero che ogni anno faceva girare milioni di euro, arrivava nei paesi dove c’era da truccare una partita, prendeva contatti con i propri referenti, controllava che tutto andasse per il meglio e spesso in Finlandia faceva investimenti per acquistare squadre di calcio. "Una sorta di borsa del calcioscommesse, favorita dalla globalizzazione grazie a internet" secondo il gip di Cremona Guido Salvini. E’ questo il sistema "transnazionale" che procura di Cremona e Bologna, con la polizia di Stato, ritengono di aver portato alla luce.

Un sistema nel quale finiscono ancora una volta anche nomi bergamaschi, o nomi di calciatori che da Bergamo son passati. Nome orobico di spicco, tra i 7 arrestati italiani (ci sono 10 mandati internazionali per persone straniere) è quello di Filippo Carobbio, nato ad Alzano, ex capitano dell’AlbinoLeffe, già al Grosseto e ora in forza allo Spezia. Gli inquirenti lo considerano coinvolto nel giro controllato dai singaporiani, guidati da Tan Seet Eng, 47 anni, considerato il boss assoluto dell’organizzazione. "L’associazione a delinquere ha influito su molte partite della squadra AlbinoLeffe nel 2008" sostiene il gip di Cremona.  Indagati a piede libero, in questa seconda parte dell’inchiesta Last Bet, risultano anche gli ex AlbinoLeffe Kewullay Conteh, Josè Inacio Joelson e Paolo Domenico Acerbis.

Al di là delle partite del 2008 sotto i riflettori finisce anche un match del dicembre 2010: AlbinoLeffe-Piacenza, del 20 dicembre, serie B. L’organismo di controllo delle scommesse in Inghilterra segnala infatti che all’agenzia Betfair confluisce un flusso di puntate pari a 6 milioni di euro per quella partita, finita 3-3. Per incontri simili, solitamente, dice il gip di Cremona, non si va oltre i 150 mila euro. I giocatori citati e indagati, anche se non più in forza all’AlbinoLeffe, potevano aver influito in qualche modo su quell’incontro? Di sicuro su quella partita si sarebbe dato da fare Carlo Gervasoni, del Piacenza, coinvolto in più episodi di frode del gruppo di Cervia che si ritiene affiliato a Cristiano Doni, ma anche in contatto con i bolognesi e i singaporiani, secondo la procura di Cremona. 

 

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