"Rispettiamo le decisioni di Fiat e Marchionne ma sulle relazioni sindacali abbiamo la coscienza a posto". Così la presidente degli imprenditori Emma Marcegaglia all’assemblea di Confindustra Bergamo dopo la lettera inviatale dall’amministratore delegato Fiat che annuncia l’addio all’Associazone dal gennaio 2012. "Abbiamo fatto altri errori ma sul tema delle relazioni industriali abbiamo fatto molto, non ci siamo fermati davanti a veti. Abbiamo fatto accordi separati senza la Cgil, il primo accordo separato. A chi dice Camusso uguale Marcegaglia chiedo un po’ di serietà. Abbiamo posto l’attenzione al contratto aziendale e la Cgil è venuta sul nostro terreno. Perché gli strappi vanno ricuciti". E ha proseguito decisa: "Marchionne dice che la firma sull’accordo del 28 giugno rischia di indebolire l’articolo 8. Ma gli esperti dicono che non è corretto, anzi l’articolo 8 esce rafforzato. Confindustria è consapevole di rappresentare interessi di piccolissime, piccole, medie e grandi imprese: per noi sono tutte uguali". Marcegaglia esclude di voler fare politica: "Rappresento le istanze delle imprese che sono molto preoccupate e lo dobbiamo dire che le manovre non vanno bene perché sono depressive, perché di fatto non fanno niente, non perché ce l’abbiamo col governo". E, spiega "abbiamo deciso di dare noi l’indicazione delle grandi riforme choc che possano ridare credibilità al Paese, senza cercare di salvaguardare privilegi perché qui o ci salviamo tutti o affondiamo tutti". Basta con le bugie sulle imprese, conclude: "L’ultima è che prendono 30 miliardi di sussidi, ma 28 sono per aziende pubbliche e ricordatevi, non siamo più deboli perché senza la Fiat".
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