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Giustizia sportiva

Atalanta, altra responsabilit?? oggettiva Cinquemila euro di multa per l’ex Carrozzieri

Non solo calcioscommesse. La dea costretta a pagare una multa per non aver vigilato sul mancato pagamento di compensi al Collegio Arbitrale del difensore ora in forza al Lecce.

Altra tegola sull’Atalanta. Stavolta una tegola infinitamente meno pesante rispetto a quella piombata sul capo della Dea poche settimane fa dal calcio scommesse che ha portato a sei punti di penalizzazione; il motivo però è sempre quello, la responsabilità oggettiva, stavolta nei confronti di un ex tesserato, Moris Carrozzieri che ha portato a 5mila euro di multa (contro i 7mila richiesti inizialmente dalla procura federale).
Che ha combinato ancora Carrozzieri, già out per due anni, pizzicato positivo alla cocaina? Il giocatore ha violato gli articoli 1, comma 1 e gli articoli 8, comma 8 del Codice di Giustizia Sportiva per non aver dato esecuzione al Lodo arbitrale del 16.10.2007, in relazione alla corresponsione dei compensi liquidati dal Collegio arbitrale in favore dell’arbitro Prof. Avv. Piero Gualtieri.
Tradotto? Cosa recitano gli articoli? Eccoli serviti, l’1 comma 1 recita: “Le società, i dirigenti, gli atleti, i tecnici, gli ufficiali di gara e ogni altro soggetto che svolge attività di carattere agonistico, tecnico, organizzativo, decisionale o comunque rilevante per l’ordinamento federale, sono tenuti all’osservanza delle norme e degli atti federali e devono comportarsi secondo i principi di lealtà, correttezza e probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva”. In pratica è il principio base a cui tutti devono attenersi, mentre il secondo tratta il caso specifico del difensore ora al Lecce: “Il mancato pagamento entro trenta giorni delle somme poste a carico di società o tesserati dagli Organi della giustizia sportiva o da collegi arbitrali competenti ai sensi delle norme federali comporta, fermo l’obbligo di adempimento, l’applicazione delle sanzioni di cui alle lettere a), b), c), g) dell’art. 18, comma 1, e di quelle di cui alle lettere a), b), c), d), f), g), h) dell’art. 19, comma 1”.
In poche parole Carrozzieri (per lui 10 giorni di squalifica e multa di 1.500 euro) non ha dato dei compensi che spettavano di diritto al Collegio Arbitrale (come previsto dal Lodo arbitrale del 16 ottobre 2007, quando era ancora un giocatore nerazzurro) e la colpa dell’Atalanta è la solita che si è vista anche nel caso calcio scommesse, ovvero quella di non aver vigilato sul suo (ex, in questo caso) tesserato.
 

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