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“Non volevo offendere i bresciani Ho detto la verit??: noi 51 volte in A, loro 22” fotogallery

Il capitano durante la premiazione in Regione, ritorna sulle parole di sabato alla Notte Nerazzurra rivolte al Brescia: "Sono stati loro un anno fa ad intonare cori contro il sottoscritto durante la festa promozione".

“Sono sorpreso della reazione, in fondo ho detto solo la verità. Noi ci prestiamo ad affrontare il nostro cinquantunesimo campionato di Serie A, loro non ne hanno fatti nemmeno 30”. La replica di Cristiano Doni ai giocatori del Brescia non si è fatta attendere, a margine della premiazione dell’Atalanta al Consiglio Regionale lombardo. I bresciani non avevano preso bene i simpatici sfottò del capitano nerazzurro sul palco della Festa neroazzurra, definendola come una caduta di stile: “Non era assolutamente mia intenzione offenderli –ha proseguito il numero 27- piuttosto sono stati loro che un anno fa, dopo la promozione, si sono ritrovati in 10000 in piazza Arnaldo anche per intonare cori contro il sottoscritto”. Poi l’inevitabile domanda che sta diventando un tormentone dell’estate bergamasca sul suo futuro: “Ripeto per l’ennesima volta che non ho ancora deciso nulla. Mi fermerò con calma al termine del campionato e deciderò nel modo più sereno possibile. Senza farmi trascinare troppo dagli eventi, ma valutando piuttosto nel modo migliore tutti gli aspetti. Sia personali che della squadra. Ora però non voglio che questa storia diventi un peso per la società”. Anche perché i programmi ambiziosi del presidente Percassi, che fanno sognare i tifosi, potrebbero spingere il capitano a proseguire: “Meglio non farsi trascinare troppo dall’euforia di questo momento, ma invece ragionare con calma e un passo alla volta. La società è forte, ma non è semplice poi tradurre tutto sul campo. Il sogno europeo c’è anche in me ed è inutile negarlo, ma per prima cosa ci sarà da raggiungere la salvezza. E non sarà facile”.

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