Si tentano tutte le strade. I carabinieri del Ros di Brescia hanno sequestrato tutti gli hard disk e le apparecchiature per i filmati in possesso del consorzio di polizia locale dell’Isola Bergamasca, che ha sede a Madone, a poche centinaia di metri dal campo di Chignolo d’Isola dove è stata trovata cadavere Yara Gambirasio. Per questo motivo da poco più di venti giorni le telecamere su otto comuni dell’Isola controllati dal consorzio, sono spente, non essendoci più gli hard disk sui quali registrare le immagini.
Gli investigatori dei carabinieri non hanno quindi presentato richieste specifiche per i filmati, relative ad esempio al 26 e al 27 di novembre, oppure ai giorni a ridosso del ritrovamento del corpo. Tutto quel che c’era a disposizione nella centrale operativa del consorzio di polizia locale, è stato portato via. Complessivamente, sugli hard disk sequestrati, c’erano i filmati di una sessantina di telecamere distribuite sui Comuni di Brembate Sopra, Bonate Sotto, Medolago, Madone, Chignolo d’Isola, Mapello, Presezzo e Sotto il Monte.
Secondo indiscrezioni, mentre il consorzio di polizia locale attende di poter riattivare le telecamere, dall’analisi dei filmati non sarebbe emerso ancora nulla. E’ probabile, infatti, che il rapitore e killer di Yara, si sia mosso con la massima attenzione, avendo a disposizione almeno due o tre tracciati da seguire per spostarsi da Brembate Sopra a Chignolo d’Isola. Ad esempio passando per strade secondarie non coperte da telecamere (a partire da Ambivere, vicino al cantiere di Mapello e alla strada che porta verso le aziende di Brembate Sopra), evitando quindi le strade provinciale e gli occhi elettronici della polizia locale.
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