Il pm Letizia Ruggeri conferma le indiscrezioni trapelate ieri sulle perizie effettuate dagli esperti per determinare la causa della morte di Yara Gambirasio. Le ferite sono compatibili con due armi diverse: un punteruolo e un corpo contendente, che potrebbe essere una pietra, ma anche un martello. “Era meglio non far uscire questa notizia, ma è così, confermo” – ha spiegato il pubblico ministero. Ancora da accertare quale delle ferite inferte sul corpo della giovane ginnasta sia stata quella fatale. Ai giornalisti che oggi, alla fine di un vertice tenutosi in procura, a Bergamo, hanno chiesto se si potesse definitivamente escludere dagli esiti dei primi accertamenti medico legali, la violenza sessuale, il sostituto procuratore titolare dell’inchiesta, Letizia Ruggeri, ha risposto che: «Non lo si può escludere». Il commento del magistrato va comunque inserito nel contesto di domande sugli esiti preliminari delle perizie scientifiche, giunti oggi, che a quanto precisato dagli inquirenti non hanno permesso, al momento, di precisare con esattezza la maggior parte dei dubbi investigativi
Nei prossimi giorni, l’anatomopatologa Cristina Cattaneo che guida l’equipe di esperti potrà fornire ulteriori elementi sull’autopsia. Elementi che insieme al lavoro degli uomini della scientifica e a quello dei Ris potrà garantire tutte le tessere del puzzle per incastrare chi ha ucciso la giovane promessa della ginnastica ritmica.
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