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Aeroporto

Orio, Legambiente ricorre al Tar ???Basta discriminare i cittadini???

Legambiente si rivolge al Tar per annullare il piano di zonizzazione acustica dell???aeroporto recentemente approvato dai sindaci dell???hinterland e dalla Sacbo.

“La zonizzazione è stata deliberata senza alcuna partecipazione della popolazione interessata, come previsto per la carta europea dei diritti dell’uomo”. Legambiente si rivolge al Tar per annullare il piano di zonizzazione acustica dell’aeroporto recentemente approvato dai sindaci dell’hinterland e dalla Sacbo. Secondo l’associazione ambientalista il piano sarebbe inutile perché studiato su premesse risalenti al 2003: il piano di sviluppo e la valutazione di impatto ambientale. La richiesta è netta: annullamento del piano. “La commissione aeroportuale nella sua rbitraria zonizzazione esclude dalla zona B le aree destinate ad uso residenziale – si legge nel ricorso -. La scelta che accosta improvvidamente l’area A con la C (senza prevedere alcuna fascia di cuscinetto) sembra finalizzata ad agevolare economicamente il gestore aeroportuale, la Sacbo. Si impone così ai residenti di Grassobbio e Orio al Serio di de localizzare eventualmente le abitazioni a proprie spese. Una vera e propria discriminazione per gli abitanti delle due località che non sono comprese nella fascia B.  Legambiente pertanto chiede al Tar di annullare il provvedimento di zonizzazione per eccesso di potere da parte della commissione, per omessa, insufficiente e carente istruttoria e per non aver adottato una nuova valutazione ambientale strategica. La Sacbo deve fermarsi e riflettere. Proseguire lo sviluppo delle attività aeroportuali sulla base di piani superati dai fatti e male applicati significa infilarsi in un vicolo cieco e creare più danni che vantaggi per l’area bergamasca, sia in termini economici che in termini ambientali e di vivibilità delle popolazioni circostanti. Va preso atto che c’è stata una crescita tumultuosa e caotica e che i nodi sono venuti al pettine”. Nel mirino oltre alle curve isofoniche finisce anche l’ormai celebre tetto massimo al numero di voli. “L’area di Orio – spiega Dario Balotta, responsabile trasporti Legambiente Lombardia – costituisce una criticità ambientale rilevantissima anche per quanto riguarda l’emissione di co2 in atmosfera, basti pensare che oltre ai 180 voli giornalieri (di cui 40 notturni) circolano nella prospiciente autostrada A4 110 mila veicoli, 12 mila sono i veicoli che entrano ed escono dall’anello stradale davanti all’aeroporto, un centinaio i tir che si dirigono fino all’area cargo e dalla parte opposta 20 mila veicoli raggiungono Oriocenter. Quanto basta per mettere mano alla situazione in modo organico e non continuare a far finta di non sapere che solo quest’area produce buona parte dell’inquinamento atmosferico di tutta la città di Bergamo”.

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