Ha trascorso la sua prima notte in cella Mohammed Fikri, il 22enne di origini marocchine residente a Montebelluna (Treviso) fermato sabato sera e accusato di sequestro di persona e omicidio, per la scomparsa di Yara Gambirasio. Nel corso degli interrogatori di domenica ha respinto tutte le accuse fornendo una sua versione dei fatti e sue «giustificazioni».
Secondo alcune indiscrezioni insieme al nordafricano sarebbero indagati due italiani, ma non è ancora chiaro con quali accuse e dunque quale ruolo potrebbero aver avuto nella tragica vicenda. Dalla decisione che il Gip sarà chiamato a prendere nei prossimi giorni sulla convalida del fermo del 22enne si capirà probabilmente meglio se, oltre al pericolo di fuga, nella mani degli investigatori ci sono elementi forti. Intanto i carabinieri proseguono con gli accertamenti, nella speranza che si trovi presto il corpo della povera Yara che potrebbe fornire elementi fondamentali per le indagini.
Ore 12 Le ricerche, contrariamente a quanto comunicato in precedenza, non riprendono, almeno in questa prima fase di lunedì. Nelle prossime ore, o al più tardi domani mattina, il giudice per le indagini preliminari Vincenza Maccora interrogherà il giovane marocchino sottoposto a fermo. C’è attesa per capire se confermerà la sua proclamazione di innocenza o se fornirà elementi utili ad una indagine che appare ancora lontana dalla verità.
Ore 8.30 Dopo il weekend turbolento per la notizia del fermo al marocchino, che ha scatenato le reazioni di un paese ferito fatte di cartelli con slogan razzisti nei confronti degli immigrati e dell’intervento del Sindaco a spazzare via i dubbi di un paese intollerante, è ritornata la compostezza in una Brembate Sopra, imbiancata dalla neve caduta dalla notte e dalla pioggia ghiacciata che sta scendendo in mattinata, la stessa compostezza che l’ha contraddistinta prima della giornata di ieri.
E’ un paese che ha ripreso la “normalità”: chi passa da via Rampinelli, sempre affollata da giornalisti e tecnici radiotelevisivi, dedica solo un rapido sguardo in direzione della casa di Yara, al momento vuota, con i genitori che intorno alle 7.30 sono usciti dalla propria abitazione con i due fratelli della ragazza.
Intanto le ricerche proseguono a ritmo ridotto complici le condizioni climatiche difficili, in attesa di indicazioni più precise dagli inquirenti dopo l’interrogatorio al ventiduenne operaio nordafricano fermato sabato pomeriggio su un traghetto partito da Genova. Nel cantiere del centro commerciale intanto si è ripreso a lavorare ma nessuno ha voglia di parlare sull’ex collega: chi esce dal cancello principale dribbla sapientamente le telecamere e le domande dei giornalisti con la bocca cucita.
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