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Rovigo

“Colpa del parto, Eleonora è invalida” Coppia bergamasca chiede giustizia

La loro piccola è nata totalmente invalida all'ospedale di Rovigo. "Un travaglio lungo e il rifiuto di praticare il cesareo. Ci sono state delle responsabilità chiare".

Attendevano la nascita di Eleonora come l’evento più bello della loro vita. Ma da quasi due anni, ovvero da quando la piccola è venuta alla luce il 3 dicembre del 2008, la vita della bambina, e dei suoi genitori, è un dramma. Mamma e Papà sono Benedetta Carminati, di Bergamo, e Davide Gavazzeni, di Chiuduno, trasferiti a Fiesso Umbertiano (Rovigo), per motivi di lavoro, quando Benedetta era al quinto mese di gravidanza, nell’estate del 2008.
Il 3 dicembre di quell’anno la diagnosi sulla piccola Eleonora, nata all’ospedale di Rovigo, è stata impietosa: totalmente invalida, ipovedente, affetta da tetra paresi spastica. “Tutto per colpa dei medici, perché quando è nata mi hanno lasciato in travaglio per ore e ore, senza capire che avevo subito bisogno di un cesareo”, sostiene Benedetta.
A quasi due anni dalla nascita della piccola la mamma e il papà non accettano assolutamente la richiesta di archiviazione del caso avanzata dal pubblico ministero di Rovigo Stefano Longhi, nonostante sul registro degli indagati ci siano 12 persone, tra medici e infermieri dell’ospedale. E il 22 dicembre ci sarà l’udienza nella quale il loro avvocato, Mario Cicchetti, si opporrà all’archiviazione, scendendo nel merito di tutti gli aspetti tecnici legati a quel drammatico parto di quasi due anni fa.
“C’è stato anche un tracciato fetale non considerato dai medici, che parlava chiaro – sostengono l’avvocato e i genitori di Eleonora -. Un tracciato che il pm non ha potuto vedere perché misteriosamente scomparso per due mesi dall’ospedale. E’ sulla base di quello e di altre prove che chiederemo di continuare ad indagare e di fare luce su quanto accaduto”.
Benedetta Carminati vuole giustizia. “A costo di andare avanti per anni e anni cercherò in ogni modo di ottenere il giusto risarcimento per la mia bambina, che amo, perché qualcuno le ha rovinato la vita commettendo degli errori. Di questo sono convinta.
Un travaglio durato 15 ore, il parto cesareo richiesto dalla mamma e non preso in considerazione dai medici e poi un tremolio sospetto, della piccola Eleonora, alla nascita. Una diagnosi pesante, un macigno, con la quale Benedetta e Davide convivono da tempo, confrontandosi ogni giorno.
“Si contano sulle dita di una mano le notti in cui ho dormito, negli ultimi due anni – prosegue la mamma -. Potevamo avere una bambina che corre felice per le stanze e che ci ribalta tutta la casa. Invece ora abbiamo questa creaturina innocente che ha bisogno di noi in ogni istante per continuare a vivere. Tutto per colpa dei medici. Benedetta non vede, ha bisogno continuo di fisioterapia, non riesce a star seduta, ha bisogno di un continuo contatto con noi. E’ davvero difficile, ma abbiamo scelto di vivere per lei”.

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