I Latin Kings sono una delle gang più diffuse nel mondo i cui membri sono nella maggior parte giovani Latino Americani. A Milano il termine "Latin King" è apparso sulla stampa nel gennaio 2004, quando una ragazza peruviana di un capo del Comando venne violentata da un gruppo di Latin King. Così è iniziata una guerra interna alla banda, che ha portato ad altri stupri e all’omicidio di un giovane ecuadoriano di fronte auna discoteca.
Nel 2007 i Latin King avevano sottoscritto un patto tra il capo internazionale dei Latin King e le istituzioni milanesi, per rendere legale l’attività della gang, riconosciuta come gruppo culturale e di sensibilizzazione etnica.
Nel 2007 i Latin King avevano sottoscritto un patto tra il capo internazionale dei Latin King e le istituzioni milanesi, per rendere legale l’attività della gang, riconosciuta come gruppo culturale e di sensibilizzazione etnica.
Da allora, però, i suoi membri sono ritornati spesso alla ribalta per episodi di violenza.
La gang è stata creata nel 1940 nella città di Chicago e aveva come principale scopo quello di aiutare i Latino Americani immigrati negli Stati Uniti nella ricerca di un futuro migliore.A differenza delle altre gang, i Latin Kings hanno una sorprendente struttura gerarchica. Al vertice della piramide si trova il Re, la persona incaricata delle decisioni; Da lui si discende verticalmente fino a raggiungere la base, nella quale si trovano i soldati o membri normali. Per fare parte di questa gang si fanno i <3.60>; 4 minuti in cui, dai due ai quattro componenti della banda, devono picchiare il nuovo arrivato. Se è una donna, sarà picchiata dalle componenti della gang del suo stesso sesso, se invece è un maschio, dai componenti maschi della gang.
Come ogni cricca i Latin King si riconoscono: hanno una loro forma di saluto, vestono come i rapper americani, si firmano con il simbolo della corona e rimandano spesso alla simbologia di felini come il leone e la tigre. La band si è sempre immischiata, nel mondo, in fenomeni criminosi come il traffico di droga e l’omicidio.
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