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Omicidio calvisano

Preso a Lallio: confessa di aver ucciso l’ex fidanzata

Ha confessato di aver ucciso la ex fidanzata con una coltellata in un momento di rabbia. Resta dunque in carcere, dopo l'interrogatorio di martedì mattina a Bergamo, Giuseppe Candido, 40 anni, l'assassino di Patrizia Maccarini, la donna bresciana di 42 anni uccisa venerdì scorso nella sua abitazione di Calvisano

Ha confessato di aver ucciso la ex fidanzata con una coltellata in un momento di rabbia. Resta dunque in carcere, dopo l’interrogatorio di martedì mattina a Bergamo, Giuseppe Candido, 40 anni, l’assassino reo confesso di Patrizia Maccarini, la donna bresciana di 42 anni uccisa venerdì scorso nella sua abitazione di Calvisano (Brescia).
Davanti al giudice per le indagini preliminari Raffaella Mascarino, l’uomo ha ammesso il delitto, dichiarando però che non aveva mai pensato di uccidere la donna con cui fino ad alcuni mesi fa aveva avuto una relazione. L’uomo ha raccontato il rapporto turbolento e complicato che si era instaurato tra lui e la fidanzata, dicendosi esasperato dal comportamento di lei.
Pochi giorni prima dell’omicidio, Giuseppe Candido ha raccontato di aver visto Patrizia Maccarini scambiare effusioni con un altro uomo. Da quel momento, avrebbe pensato di suicidarsi per il dolore e per far vivere la donna con un rimorso di coscienza. Per farlo avrebbe comprato anche delle lamette da rasoio e un tubo di gomma da collegare al tubo di scappamento della sua auto.
Venerdì, poche ore prima dell’omicidio, l’uomo ha pranzato con alcuni amici. La sera è passato sotto casa della donna, ancora convinto di volersi suicidare, e ha notato un portoncino aperto. Dopodiché è salito fino alla porta di casa e ha sentito la ex fidanzata che parlava al telefono. A quel punto l’uomo è entrato nell’appartamento: la donna si è messa ad urlare, tra i due è nata una lite, che si è conclusa con una coltellata al petto della donna. Giuseppe Candido ha detto di non ricordare dove abbia preso il coltello e di non aver mai voluto ucciderla. Trentasei ore dopo l’omicidio l’uomo è stato arrestato dai carabinieri a Lallio, mentre chiedeva ospitalità a un conoscente. Ora è in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dallo stalking. Dopo la fine della loro relazione, l’uomo aveva infatti più volte tempestato la ex fidanzata di telefonate e visite inattese nel tentativo di riallacciare il rapporto.

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