• Abbonati
Crisi del tessile

Cassera: incontro con i sindacati e presidio delle dipendenti fotogallery

Le lavoratrici dell'azienda che produce camicie dal 1928 hanno indetto uno sciopero di quattro ore a partire dalle 8 di gioved?? 5 febbraio. A milano si dovrebbe concludere in mattinata l'incontro fra azienda e sindacati, ma la preoccupazione ?? forte dopo che la ditta ha annunciato la mobilit?? per 31 dipendenti.

Non ha sciolto i dubbi sul futuro delle lavoratrci della Cassera Spa di via Zanica l’incontro che si è tenuto giovedì 5 febbraio a Milano fa azienda e sindacati. Filtea-Cgil, Femca-Cisl e Uilta-Uil, rappresentati rispettivamente da Damiano Bettinaglio, Sergio Licini Gianluigi Cortinovis, hanno incontrato tre rappresentanti del gruppo Inghirami di Arezzo, che controlla la Cassera, avanzando le richieste di ritiro della mobilità e il ricorso agli ammortizzatori sociali, fino agli incentivi all’esodo. Le motivazioni addotte per l’apertura della procedura di mobilità sono state la generale situazione di crisi del settore tessile, i costi alti che deve si devono sostenere per il confezionamento e la volontà di trasferire la produzione agli stabilimenti di San Seplcro (Arezzo) e San Giustino (Perugia). I sindacati non escludono di richiedere un incontro con il Comune, perché temono che sia possibile il cambio di destinazione d’uso dell’area, vista l’ubicazione centrale e di pregio, su cui sorge l’azienda. La discussione con la Cassera è comunque rimandata al 20 febbraio alla sede di via Zanica a Bergamo. In concomitanza con l’incontro sindacale si è svolto uno sciopero delle dipendenti della Cassera. Thermos di tè caldo e volantini da distribuire: si sono presentate così questa mattina le lavoratrici, che hanno indetto uno sciopero di quattro ore con contestuale presidio davanti all’azienda contro la decisione di aprire la procedura di mobilità per 31 dipendenti (tutte donne) su un totale di 56. Un ombrellone da spiaggia campeggiava davanti all’ingresso della ditta produttrice di camicie, sotto cui le scioperanti hanno messo al riparo bicchieri e biscotti, in vista della lunga mattinata che le attendeva. Le prime lavoratrici sono infatti arrivate alle 6.30, armate di cartelloni con scritte come: “A.A.A. cercasi datore di lavoro con un po’ di umanità che l’Inprodi non ce l’ha”, o “Il lavoro non mi spaventa, non mi fa paura, ma trovarne un altro sarà un po’ dura”. E appoggiata al muro che circonda lo stabilimento se ne stava una bara nera in cartone con tanto di lumicini e la scritta “Qui riposa in pace la coscienza del gruppo Inghirami”. Le 21 lavoratrici che hanno aderito alla protesta non sono certo passate inosservate ai tanti automobilisti che transitano quotidianamente per la trafficata via Zanica, che guardavano incuriositi le bandiere dei sindacati sventolare sul marciapiede.

 

Assegni familiari e mutuo da pagare: parlano le dipendenti della Cassera

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
Più informazioni
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI