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Parcheggio all'ex faunistico

Cantiere in via Fara, i tempi si allungano

Servono almeno altri due mesi, se non tre, per rimettere in sicurezza il cantiere del parcheggio sotto la Rocca. In commissione consiliare Rocco Gargano (indipendente in Rifondazione) e i Verdi chiedono di valutare la possibilit?? di rivedere il progetto complessivo. La Lega chiede un ente terzo per valutare la situazione e l'assessore Fornoni ripete: "Prima la sicurezza, poi forse si proseguir?? con i lavori"

E’ ormai passato un mese dal primo smottamento al cantiere di via Fara e i tempi iniziano ad allungarsi. Rispetto ai sessanta giorni (ne sono trascorsi una trentina) prospettati inizialmente per ripristinare la situazione ora si parla di almeno altri due mesi, se non addirittura tre, per mettere tutto in sicurezza. Tanto  che solo settimana prossima Bergamo Parcheggi presenterà al Comune di Bergamo un vero e proprio progetto di ripristino fatto di tre passaggi: installazione di micropali sotto la Rocca, rafforzamento con terra e ghiaia ai piedi della parete in parte franata e una nuova cortina di micropali sullo stesso fronte, interno al cantiere.
Con una sottolineatura, sia da parte del presidente della società Gianbattista Scarfone, sia da parte dell’assessore ai Lavori pubblici Carlo Fornoni: “Quel che conta è mettere tutto in sicurezza”, e poi, parola di Fornoni “vedremo se si andrà avanti”. Concetto ribadito a domanda chiara, in commissione consiliare, del leghista Daniele Belotti: “Sbaglio o ho sentito l’assessore dire che non si è certi di proseguire con i lavori previsti dal progetto di parcheggio?” Fornoni ha annuito.
Il tutto al termine di una commissione consiliare in cui, più degli altri, l’avvocato Rocco Gargano, consigliere indipendente in Rifondazione comunista, ha vestito i panni del pubblico ministero, facendo suoi e rendendo pubblici tutti i dubbi dei residenti sulla vicenda: “Mi chiedo perché, se sono stati rilevati movimenti franosi fin dal 6 dicembre, non si è intervenuti subito. E poi mi chiedo se siano stati fatti dei monitoraggi e dei carotaggi nel terreno prima di proseguire i lavori, visto che oggi l’ingegner Giuseppe Pasinetti (condirettore lavori sul cantiere) ci dice che si stanno facendo carotaggi e monitoraggi approfonditi. Viene quasi il dubbio che in periodo di festività natalizie non si sia voluti intervenire. In più di 20 giorni, dal 6 dicembre al 31, non si è riusciti a mettere mano alla situazione. Altro che interventi d’emergenza”.
“Si era iniziato ad intervenire in un certo modo – ha spiegato l’assessore – prima che accadesse lo smottamento, che ha imposto di cambiare i piani di intervento”. Quindi lo stesso Gargano ha incalzato Amministrazione e Bergamo Parcheggi sulle responsabilità del crollo, sull’esistenza di un’ordinanza (o meno) di sospensione dei lavori in attesa della messa in sicurezza, e sul fatto che, a suo dire, Bergamo Parcheggi non avrebbe nella sua disponibilità i progetti originari delle case al civico 3/a, che la relazione geologica del progetto prevedeva invece di considerare. E un’ordinanza di sospensione lavori – come ha spiegato Fornoni – “non c’è perché non necessaria. C’è una procedura di fermo interna a Bg Parcheggi, che serve appunto per mettere tutto in sicurezza: è quello il nostro principale obiettivo”.
Certo è che i danni provocati dallo smottamento non li pagherà il Comune, ha ribadito Fornoni, “perché ci penseranno le coperture assicurative e i periti delle assicurazioni della società”, ha aggiunto Scarfone, specificando che “le responsabilità di quanto accaduto non riguarderanno certo l’Atb (quindi la parte pubblica e comunale della società, ndr) ma le aziende componenti la società che stanno intervenendo materialmente in cantiere”.
Le prese di posizione politiche non sono mancate. Gargano ha chiesto chiaramente, da indipendente (da capire se il gruppo di Rifondazione la pensa come lui, ndr) “di fermare i lavori e di tornare alle indicazioni originarie del piano particolareggiato di Città Alta, ovvero a semplici parcheggi di pertinenza per residenti”. Mentre Roberto Bertoli, dei Verdi, dopo parecchie richieste di chiarimenti tecnici, ha anche suggerito che “se Bergamo Parcheggi verificasse la mancata copertura da parte dei residenti e delle loro esigenze dei 350 posti auto previsti, allora forse si potrebbe pensare ad una rimodulazione del progetto e ad un dimensionamento più contenuto”. Circostanza impossibile, in questo momento, secondo Scarfone, tanto che Bergamo Parcheggi ha anche presentato la variante al progetto in Comune, dovuta al fatto che le aziende al lavoro non potranno più (causa sentenza in tribunale) installare tiranti sotto le case dei residenti.
Richieste di retromarcia meno chiare da parte di An, con Franco Tentorio, e Lega, con Belotti. Il primo si è limitato, per ora, a ribadire la richiesta di massima trasparenza nei confronti dei residenti e di assoluta priorità per la questione sicurezza. “Un errore c’è stato, non si parli di fatalità, semmai di macro responsabilità – ha aggiunto Belotti -. Speriamo che prima di muovere altri sassi tutto sia fermo e a posto. Vorremmo però che sia nominato un consulente esterno, una parte terza, non del Comune e non di Bg Parcheggi, per controllare il reale stato delle cose. Poi si valuterà se proseguire, come dice l’assessore”. Ma per Bergamo Parcheggi, e in particolare per l’ingegner Pasinetti, c’è assoluta garanzia di imparzialità già ora, “grazie alle verifiche del noto geologo Gianni Chiesa, del Cnr, e al collaudatore in corso d’opera nominato dal Comune”.

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