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La vicenda

Idraulico bergamasco uccide due colf ucraine. Poi confessa tutto fotogallery

Nataliya Holovko, 43 anni, ucraina, ?? stata colpita da pi?? coltellate all'addome intorno alle 7,30 del 17 settembre, nel garage della sua casa di Villa d'Adda. Attorno alle 8,30 lungo la provinciale della Valle Imagna Alla Smirnova, 42 anni, amica della prima vittima, ?? stata uccisa sulla sua auto, una Lupo rossa. L'omicida, Anacleto Roncalli, 65 anni, di Villa d'Adda, si ?? presentato al carcere di via Gleno attorno alle 12,30. Interrogato dal magistrato ha confessato i due delitti.

Erano amiche Nataliya Holovko (nella prima foto a destra), 43 anni, ucraina, che viveva a Villa d’Adda, e Alla Smirnova (nella seconda foto), 42, russa di Locatello. La prima colf e la seconda badante, come tante altre loro connazionali che hanno raggiunto negli ultimi anni la Bergamasca.
Unite da un tragico destino: tra le 7,30 e le 8,30 del 17 settembre, un uomo di Villa d’Adda, Anacleto Roncalli, 67 anni, ex idraulico ed ex marito della Holovko, le ha uccise a coltellate. Ha iniziato il massacro sotto l’abitazione di Villa d’Adda dell’ex moglie e poi, su una Fiat Punto blu, ha percorso la strada fino a Locatello, dove ha bloccato Alla Smirnova, accoltellandola.
Il caso è già chiuso: attorno alle 11 Roncalli si è presentato al carcere di via Gleno e ha spiegato ad un agente della polizia penitenziaria di aver "ucciso l’ex moglie e una sua amica". Quindi è stato arrestato dai carabinieri accorsi al carcere. Vedovo e padre di due figli avuti dalla prima moglie, non riusciva a sopportare l’idea che il matrimonio con Nataliya Holovko fosse andato a rotoli e già più volte aveva minacciato la donna, personalmente o con lettere minatorie, ma anche con scritte sul muro della casa della vittima. Se l’era presa anche con Alla Smirnova, amica di Nataliya, accusandola di aver spinto l’ex moglie a far saltare il matrimonio, ipotizzando anche che tra le due ci fosse una relazione omosessuale (che secondo inquirenti e conoscenti delle due donne non esisteva). Al vaglio degli inquirenti ci sono molti scritti dell’omicida: un biglietto che la notte tra il 16 e il 17 settembre avrebbe lasciato ai due figli, una sorta di memoriale e le lettere minacciose inviate all’ex moglie.
Dopo aver deciso di uccidere l’uomo ha agito d’impeto, senza più fermarsi: più coltellate all’addome dell’ex moglie e più coltellate ad Alla Smirnova, ferita in modo decisivo anche alla gola. La prima vittima in via Ca’ de Passeri 7, a Villa d’Adda: la donna usciva per andare al lavoro da una famiglia di Bergamo. Alle 7,30 è scesa dal suo bilocale al primo piano, al civico 7, e ha raggiunto il garage senza saracinesca che porta all’ingresso della palazzina. E’ stata bloccata lì da Roncalli, che la aspettava lungo la strada. Una vicina di casa, dopo aver sentito delle urla e aver notato un’auto che si allontanava (la Fiat Punto) è scesa in strada e ha notato Nataliya Holovko a terra, immersa in una pozza di sangue. Immediata la chiamata al 112 e al 118.  Vani i soccorsi.
Dopo quaranta minuti Anacleto Roncalli era a Locatello, lungo la strada per Fuipiano Imagna (la provinciale principale della Valle). Verosimilmente ha sbarrato la strada, con la Punto, ad Alla Smirnova. La donna si è fermata, era alla guida di una Lupo Rossa. L’uomo ha aperto lo sportello del passeggero (o forse ha chiesto alla conducente di abbassare il finestrino) e, all’interno dell’abitacolo l’ha accoltellata, in modo decisivo alla gola. Il cadavere della donna è stato trovato riverso sul sedile del passeggero. Tragedia nella tragedia: a notare la vittima e quell’auto ferma che paralizzava tutta la strada è stato Giovan Battista Locarini, padre del convivente della stessa Smirnova, il muratore Bruno Locarini.
I carabinieri del comando provinciale di Bergamo, e in particolare della compagnia di Zogno, hanno dato la caccia all’omicida fin dalle 7,30 del mattino: in caserma, a Calusco d’Adda, erano ben noti i continui litigi tra i due ex coniugi, e in particolare le minacce di Roncalli. I militari hanno subito collegato i due omicidi e hanno battuto palmo a palmo la Valle Imagna, ma a quanto pare il pensionato aveva già raggiunto Bergamo o un paese dell’hinterland attorno alle 11.
Alle 11,30 circa (tecnicamente ancora in flagranza di reato) Anacleto Roncalli (nella foto sotto) si è presentato all’ingresso del carcere di via Gleno e ad un agente della polizia penitenziaria ha detto testualmente: "Ho ucciso la mia ex moglie e una sua amica". I carabinieri sono intervenuti immediatamente: in un primo momento è stato portato alla tenenza di Seriate, quindi, attorno alle 13, i militari l’hanno trasportato fino al comando di via delle Valli. Durante un interrogatorio di circa un’ora (iniziato alle 14,30) l’uomo ha confessato i due delitti al sostituto procuratore Enrico Pavone. Non si può escludere che gli venga contestata la premeditazione. Anacleto Roncalli è finito in carcere attorno alle 17.
Sulla Lupo rossa i carabinieri hanno ritrovato un coltello da cucina, lungo circa venti centimetri e macchiato di sangue: è l’arma del delitto. Nell’abitazione di Anacleto Roncalli, invece, è stato rinvenuto una sorta di diario, come un insieme di memorie, dalle quali si capivano in modo chiaro le intenzioni dell’ex idraulico. Ed è anche su altri scritti dell’uomo che si concentra l’attenzione degli inquirenti: Anacleto Roncalli, anche se il particolare non è confermato ufficialmente, avrebbe lasciato nella sua abitazione di via Casenuove, a Villa d’Adda, un biglietto ai due figli avuti da un precedente matrimonio: "Mi troverete al carcere di Bergamo". Parole drammatiche, che non lascerebbero più dubbi sulla premeditazione dell’omicidio. Al vaglio anche le lettere inviate più volte all’ex moglie, piene di minacce velate e di spiegazioni sul suo stato d’animo dopo il matrimonio andato male.
Anacleto Roncalli e Nataliya si erano sposati sei anni fa. Lei aveva tenuto con sè il figlio più piccolo, Nikita, 16 anni, avuto da un primo matrimonio in Ucraina, mentre il secondo, Alexander, di 21 anni, vive nel paese d’origine. Il matrimonio tra il bergamasco e la colf, però, si era incrinato fin dai primi mesi. I due non andavano d’accordo, anche a causa della differenza d’età. Un anno e mezzo fa la separazione, che l’uomo non aveva mai digerito. In decine di lettere minatorie accusava l’ex moglie e puntava il dito anche contro l’amica di Locatello.

Guarda i 2 video 1) Locatello 2) Arrivo in caserma del presunto omicida

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