• Abbonati
Sanità

“Moltiplica i dirigenti” La Regione boccia l’Asl

Il direttore generale dell'assessorato regionale alla Sanità ha rispedito a Bergamo con pesanti critiche il nuovo Piano di Organizzazione aziendale dell'Asl di Bergamo che prevedeva l'introduzione di tredici nuovi posti da dirigente. La Cgil parla di sconfessione dei vertici dell'Asl.

E’ tornato al mittente con sonore bocciature il nuovo "Piano di organizzazione aziendale" dell’Asl di Bergamo. Licenziato il 30 giugno scorso, è finito sui tavoli della Direzione Generale dell’assessorato regionale alla Sanità per il necessario via libera. Ma al dottor Carlo Lucchina, dominus della sanità lombarda nelle sue vesti di direttore generale, c’è voluto poco per verificare una serie di "incongruenze" che non consentono di far scattare il semaforo verde. Le bacchettate inflitte all’azienda sanitaria locale diretta dal gennaio scorso dal dottor Roberto Testa sono diverse. Si parla di duplicazione di posti dirigenziali, di disfunzioni organizzative, di mancanza di chiarezza nella assegnazione delle responsabilità. "Una sconfessione per il nuovo gruppo dirigente dell’azienda" denuncia Orazio Amboni della Cgil di Bergamo. "Il piano ignora le criticità e le priorità del territorio bergamasco". 
Ma vediamo le osservazioni avanzate dal dottor Lucchina. Anzitutto, scrive il direttore generale, "si rileva nella sintesi del Piano 2008 una duplicazione dei Dipartimenti Cure Primarie e continuità assistenziale, Prevenzione Medica, Prevenzione Veterinaria. Occorre chiarire se si tratti di mero errore materiale o di scelta organizzativa"
In secondo luogo, "si rileva un incremento di strutture complesse pari a 13 unità; si chiedono pertanto i necessari chiarimenti su tale scelta organizzativa e sui relativi impatti economici. Si evidenzia peraltro che le strutture complesse di nuova istituzione non sono in linea con le caratteristiche organizzative connesse a tali tipologie di strutture in quanto non sono articolate in strutture semplici". 
"Davvero non si capisce come i nuovi dirigenti dell’Asl di Bergamo – sottolinea Amboni – potessero credere che un Piano che prevedeva ben 13 nuove posizioni dirigenziali di struttura complessa potesse essere approvato dalla Regione in un contesto di riduzione di finanziamenti e con linee guida che esplicitamente vietavano aumenti di dirigenti. O ingenuità (ma non lo si può pensare per manager alla vigilia della pensione) o eccesso di furbizia: di fronte alle pressanti richieste delle lobby esterne e interne, non si è avuto il coraggio di dire un no ed assumersi le proprie responsabilità, ma si è girata la patata bollente alla Regione dietro il cui prevedibile no ci si può comodamente trincerare". 
Ora il Piano è stato rispedito a Bergamo per le radicali modifiche richieste dalla Regione. Si attende di conoscere l’opinione dell’Asl per capire se i nuovi assetti organizzativi avevano una ragion d’essere o se i rilievi mossi erano fondati.  

Leggi la lettera inviata da Carlo Lucchina

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
Più informazioni
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI